SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – “Circo Ci Incontriamo” è stato un bellissimo spettacolo di circo e relazioni che ha saputo suscitare nel pubblico una miriade di emozioni, dal divertimento alla commozione.
E che è andato in scena in ben due date: sabato 8 giugno alle 19 e domenica alle 16.30, presso il Teatro della Filarmonica G. Verdi a San Donato in Poggio.
Tutto nasce dalla collaborazione tra due splendide associazioni. Una è “Ci Incontriamo” che, ufficialmente dal 2011 (ma anche da prima), si occupa nel nostro comune di favorire l’integrazione della diversità, con una serie di innumerevoli iniziative.
L’altra, la “Scuola Circo Liberatutti”, dal 2012 si impegna a diffondere le arti circensi a scopo ludico ed educativo nelle sue cinque sedi in Toscana.
Ed opera anche nel settore del “Circo Sociale” con progetti dedicati ai diversamente abili. Così, dopo soli due mesi di prove, sette ragazzi diversamente abili, affidatisi completamente all’esperienza, alla pazienza e all’amorevolezza dei volontari, sono stati i protagonisti indiscussi delle due esibizioni.
Hanno inscenato sketch da sbellicarsi dalle risate. Si sono cimentati in prese da veri ballerini. Sono stati eccellenti giocolieri, lanciando qualche palla anche al pubblico.
Hanno fatto giochi di prestigio. Si sono divertiti, impegnati e, come sempre, hanno dato il meglio di loro. Con genuinità hanno regalato al pubblico più di un’ora di allegria e spensieratezza.
Ma anche di riflessione ed emozione: è arrivato dritto al cuore il momento in cui Giulia, nelle mani di Samuele Mariotti, lasciata la carrozzina, ha fluttuato su una palla.
Le finalità del progetto sono molteplici e lodevoli: ridimensionare il concetto di “disabilità” e di “impossibile”, far sentire i ragazzi parti di un (bellissimo) qualcosa, promuovere la socializzazione e l’integrazione. Inoltre è importante sottolineare che il ricavato, ottenuto dall’offerta libera che ciascuno spettatore ha ritenuto di versare, va interamente al finanziamento del laboratorio.
“E’ il secondo anno che ci esibiamo – a parlare è Duccio Becheroni, da molti conosciuto come Didje Doo, a nome dell’associazione Ci Incontriamo – Ma l’anno scorso era una cosa più semplice e di un solo giorno”.
“La disabilità e l’abilità convivono dentro di noi: nel giocolare il 90% di noi è disabile – spiega Samuele Mariotti, direttore di Circo Liberatutti – cerca quel margine disponibile per creare qualcosa da cui poi nascono coreografie, che contribuiscono all’interazione”.
“Stare sul palco fa guadagnare autostima ai ragazzi – conclude Duccio, a cui va un grande plauso, così come a tutta l’associazione – Prima di andare in scena erano molto tesi. Ora, che abbiamo finito, andiamo a festeggiare mangiando una pizza. E il prossimo anno sicuramente replicheremo”.
di Noemi Bartalesi
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