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sabato 20 Aprile 2024
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    Distilleria Deta, visita in zona della consigliera regionale Noferi (M5S): “La Regione appuri tutto”

    "Verificare con urgenza se le preoccupazioni dei residenti sulla pericolositĂ  delle sostanze emesse dal nuovo impianto, soprattutto in funzione del fenomeno di accumulo, siano giustificate"

    BARBERINO TAVARNELLE – E’ un “pressing” di critiche che arriva da piĂą parti quello che vede al centro la Distilleria Deta, nel comune di Barberino Tavarnelle, e il progetto di ampliamento del suo ciclo di produzione, con relativa realizzazione di nuovi impianti.

    Dalla costituzione del Comitato per la Difesa e la Tutela della Valdelsa, alle critiche del gruppo consiliare di opposizione in consiglio comunale a Barberino Tavarnelle (Progetto Futuro, leggi qui), fino alla visita sul posto, nei giorni scorsi, della consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Silvia Noferi.

    “C’è preoccupazione – attacca la consigliera Noferi – a Vico d’Elsa e dintorni per gli sviluppi industriali della Distilleria Deta”.

    “Nonostante l’ispezione del 2019 dei carabinieri forestali per la segnalazione di fumi densi e odorosi – ricorda – avesse accertato che l’azienda stava operando senza le necessarie autorizzazioni, oggi Arpat in conferenza dei servizi ha dato parere positivo al raddoppio della produzione, cosa che porterĂ  l’azienda a lavorare 300 giorni all’anno al posto dei 150 di prima”.

    “Praticamente una lavorazione a ciclo continuo – prosegue Noferi – a cui si è dato come soluzione la costruzione di un camino alto 60 metri, piĂą della torre di San Gimignano, per disperdere i fumi in un piĂą ampio raggio”.

    “L’odore nauseabondo – aggiunge – a volte insopportabile, che lamentano i residenti diventerĂ  ancora piĂą grave col nuovo camino e le zone interessate non saranno solo quelle che oggi sono investite dai fumi che la brezza prevalente, porta verso Vico d’Elsa e Poggibonsi, sulle zone limitrofe di Zambra, Treppie, Poppiano, Poneta, Cusona, Ulignano, sui comuni di Barberino Tavarnelle, Poggibonsi, Certaldo e San Gimignano fino ai territori di Cusona e Ulignano particolarmente colpiti dal problema, l’area sarĂ  semplicemente piĂą vasta”.

    “Le emissioni prodotte dall’impianto col nuovo camino – rilancia – in assenza di post-combustore potrebbero diventare un micidiale cocktail di sostanze cancerogene, secondo alcuni studi tecnici commissionati dai residenti”.

    “Nella zona – accusa Noferi – non esiste una centralina per il controllo della qualitĂ  dell’aria, ma la tesi sostenuta da Arpat equivale ad un: prima costruiamo il camino poi vedremo”.

    “Chiediamo al presidente e alla giunta regionale – conclude la consigliera del MoVimento Cinque Stelle – di appurare con urgenza se le preoccupazioni dei residenti sulla pericolositĂ  delle sostanze emesse dal nuovo impianto soprattutto in funzione del fenomeno di accumulo, siano giustificate e se il nuovo impianto sia compatibile con la vocazione di quel territorio”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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