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mercoledì 11 Settembre 2024
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    Le prostitute nel Chianti: il nostro “viaggio” in mezzo a loro dopo l’ordinanza

    A oltre una settimana è cambiato qualcosa? Siamo andati anche in mezzo ai boschi. Materassi, profilattici, sporcizia

    CHIANTI FIORENTINO – A poco più di una settimana dall’ordinanza antiprostituzione nel Chianti emessa dai sindaci di San Casciano, Impruneta, Greve in Chianti, cosa è cambiato? Siamo andati a vedere (intanto sappiamo che oggi, martedì 9 agosto, Quadrifoglio dovrebbe provvedere a una prima ripulitura delle aree più "battutue").

     

    Puntualmente arrivano con il pullman della Sita proveniente da Firenze per Greve: le signorine scendono intorno alle 10 alle varie fermate per poi, con i loro “fagotti”, prendere posto nella loro abituale postazione. Quelle che "lavorano" più lontano dalla fermata a volte trovano anche un passaggio in auto.

     

    Siamo stati testimoni di un passaggio a bordo di una vettura che abbiamo seguito dal Ferrone verso Strada in Chianti. Due parole, poi il signore con i capelli bianchi  ha fatto inversione sulla piazzola ed è ripartito verso il Ferrone.

     

    Allo stop ci siamo affiancati alla sua auto chiedendo: "Scusi ma lo sa che con la nuova ordinanza chi si ferma o s’intrattiene con le signorine rischia una multa pari a 200 euro?".

     

    Il signore rimane perplesso per alcuni secondi poi ci dice: "Guardi che io ho girato in quel punto perché ho lasciato una cosa a casa. Io non mi sono fermato!".ù

     

    Lasciamo fare, comunque lo informiamo di cosa andrebbe incontro se si dovesse fermare a intrattenersi con le signorine che sostano con l’intento ben preciso di prostituirsi: "La ringrazio, non ne ero a conoscenza".

     

    Ci saluta e riparte, direzione Greve. Ci spostiamo verso Gabbiano, zona sempre molto "calda". Qui ne troviamo tre già al lavoro, hanno piazzato le sedie e iniziano a sbracciarsi verso gli automobilisti.

     

    Scattiamo qualche foto da lontano, ma ci vedono e capiscono subito il nostro intento, così infilano nel bosco. Torniamo indietro, verso il ponte di Cappello, ma ormai ci siamo “bruciati”. Avvisate le "colleghe” della nostra presenza, siamo apostrofati con frasi ingiuriose.

     

    Qui a Cappello, altra zona caldissima per la prostituzione chiantigiana, ne abbiamo viste due: "Qualche volta sono state anche in quattro o cinque – ci dice un residente – e quando sono tante il più delle volte litigano tra di loro, si prendono perfino a bastonate. Qualche anno fa una fu gettata sotto il ponte!. E’ una situazione imbarazzante per noi che le abbiamo sotto le finestre, lasciano lo sporco dove capita, più volte le abbiamo inviate a buttare il sudicio nei secchi che abbiamo messo ai lati del ponte, ma non c’è niente da fare, lasciano tutto dove capita".

     

    Ha letto della nuova ordinanza? "Sì. Eccome, ma lei pensa che si risolva il tutto con un’ordinanza? A me sembra che siano ancora lì e le assicuro che i clienti non mancano!".

     

    Abbiamo così anche provato a vedere dove si consumano le prestazioni con le signorine. C’è chi s’inoltra nel bosco dove in alcuni spazi è possibile sdraiarsi su un materasso all’aperto, su un lettino pieghevole da spiaggia, oppure al coperto all’interno di un ex garage, dove gli incontri si consumano su dei materassi posti su bancali.

     

    Questo succede al ponte di Cappello, dove le “postazioni” sotto un tetto sono ben tre. Mucchi di fazzoletti e profilattici sono lì da una parte chissà da quanto tempo, intorno masserizie varie e macerie di laterizi. 

     

    Tutto questo succede dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17, ora in cui le signorine riprendono il pullman per tornare a casa, come tanti pendolari del lavoro. Adesso vedremo cosa accadrà con il disencentivo (ai clienti) dell'ordinanza: fondamentale sarà una mano dura iniziale e multe a profusione… .

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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