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venerdì 13 Giugno 2025
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    Funghi, proposta dall’Abetone: aumentare il tesserino regionale dell’880%

    Le idee in una mozione dell'Unione dei Comuni, per il comprensorio e per tutta la Toscana: contestazioni

    TOSCANA – Qualche idea. A tratti un po' confusa. E (come prevedibile) molto, molto contestata.

     

    Potrebbe essere riassunta così la serata di ieri, mercoledì 22 gennaio, che ha visto incontrarsi all'Hotel La Villa, a Pian di Novello (Abetone Cutigliano) decine di fungaioli. Locali, ma anche molti, moltissimi arrivati da tante parti della Toscana. Chianti compreso.

     

    Sul tavolo la proposta di modifica della legge regionale sulla raccolta dei funghi (datata 1999), ovvero la mozione presentata dal gruppo consiliare di Abetone Cutigliano Fratelli d'Italia, emendata e approvata all'unanimità dal consiglio comunale e poi approvata dall'Unione dei Comuni del comprensorio. Già portata in Regione Toscana per quello che dovrà essere il suo iter.

     

    Ma anche la possibile costituzione di una associazione di fungaioli, locali e non (anche se molto forte è stata la demarcazione fra "montanari" e "cittadini"), che potrebbe presentare a sua volta un'altra proposta di modifica della legge stessa.

     

    Tutto nasce dalla stagione scorsa, eccezionale dal punto di vista micologico, che ha visto migliaia di persone nei boschi. Dell'Abetone in particolare. Come e molto più che in passato. Da qui le discussioni a livello locale che, però, avrebbero un forte impatto anche a livello regionale.

     

    A parlarne è arrivato, ospitato da alcuni dei promotori di quella che si propone essere la futura associazione (Sergio Bernardi, Marco Poli) il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Andrea Tonarelli, che ha presentato i punti salienti di una proposta di modifica alla legge che, se attuata dalla Regione, rappresenterebbe una vera rivoluzione. Con riflessi locali ma anche e soprattutto, come detto, a livello regionale.

     

     

    Ed eccoli i punti salienti, in un mix fra tutela del bosco e interessi economici di chi vende la risorsa-fungo. 

     

    Che si incentrano sulla distizione fra residenti (non pagano) e non residenti. In questo caso si suggerisce di parificare ai residenti anche i proprietari di seconde case sul territorio di raccolta.

     

    Costo del tesserino regionale per i residenti in Toscana: inserire un giornaliero a 15 euro, far passare il semestrale da 13 a 120 euro, l'annuale da 25 a 220 euro. Con un aumento di circa l'880% su base annuale.

     

    Costo del tesserino regionale per i residenti fuori dalla Toscana: 20 euro il giornaliero, 70 euro per sette giorni, 250 euro per un anno.

     

    Con la possibilità di abbattere il costo del 50% se si dimostra di aver pernottato per almeno due notti in una struttura del comune di raccolta.

     

    Di questi soldi, lasciare il 25% alla Regione Toscana e distribuire il 75% ai Comuni che il fungaiolo barrerebbe come luoghi di raccolta della sua stagione.

     

    Aumentare da due a tre i giorni la "ferma". Uno valido per tutti (il giovedì), due validi solo per i non residenti (lunedì e venerdì).

     

    "In questo modo – ha rimarcato Tonarelli – si salvaguarderebbe per i residenti la raccolta del venerdì, che poi è quella che permette la vendita per il consumo nei ristoranti nel fine settimana".

     

    Infine, possibilità di entrare nel bosco un'ora prima dell'alba e rimanere un'ora dopo il tramonto solo per i residenti.

     

    Apriti cielo. Ampie (e a dir poco colorite) le contestazioni dei tanti fungaioli non residenti (ma anche di qualche residente) presenti all'incontro: sia in termini di metodo che di merito.

     

     

    Perché se appare ineludibile (e comprensibile) un riordino del settore, sia in termini di controlli (ma servono risorse, per le quali un aumento del tesserino potrebbe anche essere la strada giusta, ma probabilmente con cifre ben diverse da quelle proposte) sia in termini di accesso al bosco (creare un patentino regionale?), la proposta che arriva da Abetone Cutigliano non appare, probabilmente, la strada giusta da percorrere.

     

    Adesso vedremo se, come e quando nascerà questa ventilata associazione di fungaioli. E se, come e quando elaborerà anch'essa una proposta di modifica della legge regionale.

     

    Poi ci sarà da controllare il percorso istituzionale della proposta già presentata alla Regione dall'Unione dei Comuni. Anche se appare molto improbabile che con un voto regionale alle porte (in maggio-giugno), i consiglieri uscenti e le forze politiche in campo si prendano la responsabilità di approvare modifiche del genere (in particolare sul costo del tesserino regionale) con le urne da aprire.

     

    Infine, va anche capito il reale consenso di una proposta dal genere fra altri strati del tessuto economico e produttivo da cui la proposta stessa nasce. Tanto per dire, ieri sera si è detta pubblicamente in disaccordo anche la proprietaria dell'hotel che ospitava la riunione… .

    di MATTEO PUCCI

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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