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venerdì 25 Aprile 2025
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    Voci e storie: l’eccidio di Querceto e i sette contadini trucidati dai tedeschi nella campagna grevigiana

    L'invito dell'amministrazione comunale a portare un fiore nei 16 luoghi della memoria di Greve in Chianti. Iniziative iniziate ieri con il concerto di Letizia Fuochi

    GREVE IN CHIANTI – Non tutte le testimonianze sono andate perdute. E continuano a riecheggiare, dalla viva voce dei familiari delle vittime del secondo conflitto mondiale, tra le pagine del libro promosso e realizzato dal Comune di Greve in Chianti grazie al prezioso supporto di un gruppo di volontari e volontarie.

    Il volume “Ottant’anni di LibertĂ  1944-2024” (ed. Chiria, 2024) è nato da un’idea e per iniziativa dell’assessore Giulio Saturnini che sta lavorando peraltro a dare continuitĂ  al progetto in collaborazione con l’UniversitĂ  degli studi di Firenze.

    Dopo lunghi anni di dittatura e guerra, nell’estate del 1944 la Toscana ha ritrovato la libertĂ ; ma nei mesi precedenti anche il Chianti pagò un caro prezzo.

    Il sacrificio di centinaia di vittime civili, trucidate dalle truppe nazifasciste in ritirata, responsabili di stragi e atti criminosi che seminarono violenza e morte.

    Di quei momenti di terrore restano i ricordi di chi allora era bambino, o di chi le ha sentite raccontare: come le 35 testimonianze contenute nella pubblicazione che documentano il vissuto di coloro che affrontarono sulla propria pelle le atrocitĂ  della guerra, l’oppressione, la prevaricazione, il buio delle tristi pagine del secondo conflitto mondiale.

    Tra le voci dirette ci sono i ricordi di Renza Viviani, Marisa Vettori, Franca Ferruzzi, Romana Cennini, Mauro Mazzoni. 

    E tante altre, come l’esperienza di Alessandro Francois, che alla soglia dei 90 anni ancora oggi porta avanti l’azienda di famiglia in uno dei luoghi in cui si consumò l’eccidio di sette vittime, nel borgo fattoria di Querceto.

    La famiglia Francois è costituita da imprenditori agricoli, nel 1924 fu tra le fondatrici del Consorzio Chianti Classico. Nell’atto costitutivo, tra le 33 firme in calce, le sole due femminili sono quelle della nonna e della bisnonna di Alessandro.

    Alessandro Francois ha assistito alla cattura del padre Tito, preso dai tedeschi proprio nel casolare dove vivevano, a Querceto, e portato via in Germania dove fu costretto a vivere di stenti in un campo di lavoro.

    Il padre riuscì comunque a fuggire e fare ritorno nel luogo natio. Fu tra i pochi a salvarsi nel gruppo di contadini, giovani e adulti, vittime del rastrellamento avvenuto nell’estate del 1944 a Querceto.

    Il dolore della guerra segnò per sempre la vita di campagna, nel territorio grevigiano.

    Alessandro e la sua famiglia furono testimoni dell’eccidio di Querceto che si consumò il 24 luglio 1944, per mano nazista. La strage falcidiĂł le vite di sette agricoltori della zona alla cui memoria è dedicato un monumento.

    E’ qui che la delegazione istituzionale, guidata dal sindaco Paolo Sottani oggi, venerdì 25 aprile, in occasione dell’80esima anniversario della Liberazione dall’oppressione nazifascista, come accade ogni anno, farĂ  tappa nella giornata delle commemorazioni.

    Il giro delle deposizioni delle corone ai monumenti caduti andrĂ  a toccare diverse frazioni nei luoghi della memoria del territorio grevigiano.

    L’amministrazione comunale di Greve in Chianti, aderendo all’iniziativa “Un fiore per partigian3 e deportat3”, promossa e organizzata da Anpi e Aned provinciali, Comune e CittĂ  metropolitana di Firenze, insieme all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’etĂ  contemporanea e alla Federazione regionale toscana delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, invita inoltre a portare un fiore nei luoghi simbolici del territorio grevigiano legati alla Resistenza.

    “E’ un’azione simbolica molto importante – dichiara il sindaco Sottani – un momento collettivo di partecipazione democratica alla celebrazione della festa della Liberazione con la quale oggi ripudiamo ogni forma di discriminazione e razzismo ed esprimiamo l’impellente bisogno di costruire dialogo e far crescere i valori della pace”.

    “Invitiamo tutta la comunitĂ  – esorta la vicesindaca Monica Toniazzi – ad aderire portando un fiore nei sedici luoghi simbolici del nostro territorio per riaffermare l’impegno antifascista nella difesa dei valori che costituiscono la Carta costituzionale, i luoghi della memoria sono situati a San Polo, La Panca, Greve in Chianti, Panzano, Poggio alla Croce, Strada, Lucolena e Meleto”.

    Le iniziative dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, promosse e organizzate dal Comune di Greve in Chianti, sono iniziate ieri con la presentazione nella biblioteca comunale del libro del volume di Nicola Coccia “Strage al Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi e Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze” (2021, ETS).

    E con lo spettacolo che ha visto protagonista la cantautrice e storica Letizia Fuochi, il percussionista Ettore Bonafè e il bassista Francesco Frank Cusumano, interpreti del racconto “La scelta. Resistenza e Resistenze a 80 dalla Liberazione e dal Nazifascismo”.

    L’iniziativa, promossa dall’Associazione Tiravento e realizzata in collaborazione con il Comune e Arci Greve, si è tenuta negli spazi della casa del popolo di Greve in Chianti.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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