TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Sembra ieri. E' già passato un anno. Anche quella piazza di Tavarnuzze, alla quale aveva lavorato con grande tenacia, passione, sofferenza, ha un anno di vita.
Purtroppo Leonello Buccianelli, scomparso il 21 giugno dello scorso anno, non riuscì a godersela.
Amministratore locale presso il Comune di Impruneta dal 1975 al 2013, prima come assessore, poi consigliere, presidente del consiglio e, dal 2003 al 2013, assessore di nuovo e dal 2008 con carica anche di vicesindaco.
Riceviamo, e con grande piacere pubblichiamo, un ricordo di chi lo ha amato e accompagnato. Un ricordo che unisce comunque i molti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Leonello sempre nel nostro cuore e nei nostri pensieri
Cari amici, è passato già un anno da quando Leonello ci ha lasciati. Ed io, Auretta, la sua compagna e la famiglia Buccianelli vogliamo ricordarlo con tutti voi, istituzioni, associazioni, compagni di politica, collaboratori, ex allievi, ex colleghi e tutti gli amici carissimi.
Un abbraccio potente è stata la vicinanza di tutti. Il fiume di parole, di testimonianze, di aneddoti e scritti su Leonello restano e continuano in un filo ininterrotto di comunicazione, di affettuose attenzioni, di sguardi, di emozioni profonde, vive che sono, per noi, aiuto prezioso, forza, sentimento e supporto per andare avanti.
Avete detto e scritto cose che noi sapevamo, perché sperimentate e condivise in ogni momento di vita vissuta con lui, ma sentirle pronunciare e vederle scritte da altri, rende grande onore a lui e rende fieri ed orgogliosi ancora di più noi. Non c'è retorica nel ricordo, nella stima, negli apprezzamenti, c'è il bisogno di diffondere e rafforzare il suo esempio, di uomo delle istituzioni, che così lo ricordano:
“Leonello, dal 1974, per ben 39 anni, ha ricoperto cariche istituzionali a livello locale… senza mai chiedere niente per sé, ma sempre per l’Impruneta e per gli imprunetini. Sempre attento a risolvere i problemi del paese e migliorare la qualità di vita dei suoi compaesani. La sua era una politica vera, fatta di trasparenza, solidarietà, onestà, determinatezza”.
Ed è a questa determinatezza e costanza che oggi si deve la “Piazza di Tavarnuzze”, un sogno che lo ha sempre accompagnato e che è riuscito a lasciarci.
La Casa del Popolo di Tavarnuzze, che è stata la sua casa insieme al Partito e al Comune, ricorda: “La sua lunghissima militanza fin da giovanissimo, prima nella FGCI, poi nel Partito Comunista e nelle sue evoluzioni fino ad oggi, nonché il suo ruolo di “colonna storica” della Casa del Popolo, vero punto di riferimento sia in politica che in ambito sociale, gran lavoratore che ha speso l’intera vita per il bene della collettività".
Molto caro è questo pensiero: “Ci sono persone che vanno al di là dei colori… persone che vanno al di là delle parti… persone che lavorano verso un unico obiettivo: salvaguardare e migliorare un territorio… anzi il proprio territorio, Leonello era una di queste…".
Leonello aveva tanti amici e questo patrimonio d'amicizia ha dato voce a messaggi infiniti. Tra questi, vogliamo citare quello di un amico che è stato a lungo al suo fianco fino dai tempi del mensile di informazione di Impruneta e del Chianti “IL PAESE”, che così scrive: "Il regalo più grande che possiamo fare al carissimo Leonello, è far sì che la sua onestà, la sua generosità, il suo mettersi in gioco fino in fondo, con errori e debolezze ma sempre lontano da interessi personali o di carriera, possano essere presi ad esempio da chi decide di fare politica".
E il suo lavoro nella scuola? Quanto affetto e stima per lui da parte di ex alunni delle scuole medie che dicono: "I tuoi compiti di educazione tecnica a risposta multipla erano artistici ed ironici, ma allo stesso tempo, ingegnosi e a noi ci piacevano tanto solo perché erano creati direttamente da te, quindi pezzi unici, classe per classe… . La memorabile spiegazione del pistone che andava su e giù era unica, come tutte le altre perché erano fatte da te, mica per altro… . La tua grande passione per la politica imprunetina con quel velato campanilismo tavarnuzzino!!! Sei forte Prof!".
Anche gli ex colleghi insegnanti non hanno fatto mancare la loro testimonianza, sempre pronti a seguirlo in tutte le battaglie riguardanti i grandi temi della scuola e dell’educazione: “Lui in prima fila e noi dietro: la Brancata Buccianelli, così si definivano!".
Una miriade di commenti, pensieri, ricordi che ognuno ha voluto trasmettere e lasciare, come a dire, eccomi Leonello ci sono anch'io, e se qualcuno, tra gli amici più cari, non ce l' ha fatta a… “esternare le proprie emozioni o forse non ha voluto, come se una forma di pudore, rispetto e gelosia verso i sentimenti più profondi, gli chiedesse di tener dentro di sé il ricordo di tanti momenti passati insieme"… sappiamo bene che non ci ha lasciati mai soli con il nostro dolore.
E vogliamo ancora dire che Leonello ci ha fatto dono della sua presenza, delle sue attenzioni, del suo grande affetto e profondo amore.
E' stato un dono averlo avuto accanto e un dramma, una devastazione profonda, averlo perso fisicamente così presto.
Ed io, la sua compagna, so bene quanti erano ancora i suoi sogni da realizzare! Forte, intensa era la speranza di cambiare vita, oltre quel giusto traguardo che ognuno persegue, c'era il tempo da dedicare a se stessi, agli hobby, alle passioni, ai progetti, alla casa, così faticosamente conquistata e ormai pronta.
Ed io so che c'era la sua, la nostra vita privata insieme, ad attenderlo!
Di nuovo grazie, grazie mille, grazie di cuore a tutti, per aver attraversato e condiviso un profondo, lungo e doloroso percorso e per averci poi donato, ognuno a proprio modo, un tributo così grande di affetto e di stima.
E' conforto che ci rafforza ogni giorno, è ricordo e memoria potente, valore straordinario che lascia il segno dentro di noi e dentro una comunità, è qualcosa di profondo che niente, neppure la morte, può disperdere.
Ancora grazie a tutti, ma soprattutto a te, Leonello, che hai dato così tanto a tutti noi!
Auretta e la famiglia Buccianelli
di Redazione
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