Dopo quello che è successo in Medio Oriente dal 7ottobre in poi, sarà sempre più difficile celebrare il Giorno della Memoria senza polemiche… come dimostra lo scambio di accuse tra Carrai e la giunta comunale di Greve in Chianti.
Il fatto è che pian piano per i fatti di Gaza, si è passati dal solidarizzare con i Palestinesi e accusare la politica dello stato di Israele ad attaccare direttamente gli ebrei come individui, facendo riemergere quell’intolleranza che nella Repubblica nata dalla Resistenza credevamo sopita.
Nel silenzio e nella complicità di molti un nuovo antisemitismo sta ritornando ad attraversare la società italiana in delle forme che credevamo espressione di poche frange reazionarie!
Nel passato, anche se ancora il Giorno della Memoria non era istituito per legge, l’amministrazione comunale si è impegnata per ricordare la Shoah predisponendo varie iniziative.
Tra queste la più importante fu il viaggio della Memoria organizzato insieme alla scuola media per visitare, con gli studenti grevigiani, la Risiera di San Sabba a Trieste, luogo di martirio, di detenzione e smistamento di ebrei, oppositori, antifascisti destinati allo sterminio.
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Giornata mondiale della Memoria, la giunta grevigiana replica a Carrai: “Illazioni inopportune e provocatorie”
Anche nel circolo Arci di San Polo (finché è stato possibile) organizzammo con altri soci delle iniziative: la presentazione di alcuni volumi significativi, una piccola rassegna di cinema, documentari e soprattutto la testimonianza del superstite di una famiglia ebrea fiorentina in gran parte deportata con diverse vittime.
Avevamo anche chiesto al circolo la disponibilità di istituire una piccola Biblioteca sulla Memoria, per la quale avevamo già tanta documentazione… ma anche per quella non c’è stato spazio!
Erano momenti diversi, non c’erano le tensioni attuali, non c’era stato il 7 ottobre, non c’era la terribile guerra a Gaza, tuttavia era chiaro che cosa era stato l’Olocausto di milioni di cittadini inermi e il loro sterminio pianificato avvenuto nel cuore della nostra “civile” Europa dal 1939 al 1945.
Persone innocenti, colpevoli solo di essere ebrei, zingari, disabili, omosessuali ai quali nella società fascista e nazionalsocialista era proibito di esistere in quanto tali.
Per ricordare questo massacro fu istituito con una legge dello Stato il Giorno della Memoria.
Il problema non riguarda solo Greve o San Polo. Voglio ricordare che in un comune vicino, la sezione locale di un’associazione, l’anno scorso ebbe l’idea di organizzare una manifestazione pro-Palestina proprio il Giorno della Memoria (iniziativa giustamente stoppata dalla direzione fiorentina).
Il male è più ampio e ha contagiato trasversalmente le forze di sinistra, le associazioni degli studenti, tanti cittadini… travolti da una narrazione antisemita della quale non si rendono conto, incapaci di distinguere il dissenso legittimo verso il Governo di destra al potere in Israele, dal rispetto per i cittadini dello stato ebraico, per i loro diritti, per la loro cultura (base fondante della nostra civiltà occidentale) per le loro conquiste democratiche.
Tradendo così l’impegno di coloro che in centinaia di migliaia da mesi, in ogni città israeliana sono impegnati contro la politica militarista del Governo, per la difesa della pace, dei diritti, per liberare gli ostaggi.
E poi lo dico con grande sincerità e delusione: mi ha molto amareggiato non aver visto manifestazioni contro la strage del 7 ottobre, 1.200 morti in un solo giorno uccisi con bestiale ferocia, non aver sentito una richiesta forte per liberare quelle donne, quei bambini, quegli uomini spesso anziani, da più di un anno prigionieri e vittime di chissà quali violenze e soprusi.
Io nel mio piccolo avrei una proposta provocatoria per Carrai: sospenderei la celebrazione del Giorno della Memoria, almeno nelle cerimonie pubbliche, finché non cessa questa follia antisemita che sta nuovamente ammorbando la nostra società.
Sono passati solo 80 anni da quando è avvenuto l’Olocausto, e nuovamente oggi non si fanno parlare gli ebrei nelle Università, si attacca Liliana Segre, si rimette in discussione l’esistenza stessa dello stato di Israele, non è stata detta una parola se non di circostanza, contro gli assassini di Hamas!!!!
Il Giorno della Memoria rappresenta un buco nero nella coscienza d’Europa, non è il giorno della libertà, è il giorno di coloro che non dovevano esistere, che andavano eliminati con ogni mezzo, con il piombo, con il fuoco, con il gas disinfestante, con le malattie, con la fame… chi non ha chiaro questo non può parlare di Libertà.
Tiziano Allodoli
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