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venerdì 19 Aprile 2024
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    “Marito e figlio Covid-positivi dal 2 novembre. Cosa ha funzionato in tutta questa storia? Direi niente”

    Ci scrive Carla Bani: l'odissea dei tamponi, quella dei rifiuti. E un'accusa anche alle istituzioni locali (in questo caso il Comune di Greve): "Anche voi avete piena responsabilitĂ  in tutto questo"

    Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, indirizzata al sindaco di Greve in Chianti e a tutta la sua giunta comunale. E al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

    Buongiorno. Scrivo la presente per testimoniare il pessimo funzionamento dell’organizzazione di protezione e assistenza ai positivi Covid-19.

    Mio marito convivente è positivo dal 2 novembre, e dalla stessa data anche mio figlio residente a Impruneta in diverso nucleo familiare.

    Per semplificare faccio l’elenco:

    1) Qualche giorno dopo l’esito positivo del tampone la polizia municipale è venuta presso la nostra abitazione chiedendoci i numeri di telefono cellulare, anche per Alia che avrebbe provveduto a ritirare separatamente i nostri rifiuti.

    2) A un mese di distanza abbiamo ricevuto diverse email da Alia con ripetute richieste del numero di telefono (alle quali andiamo sempre risposto subito) ma mai abbiamo visto qualcuno per il ritiro dei rifiuti.

    3) Io, moglie convivente, non ho mai ricevuto alcuna comunicazione riguardo al mio isolamento e al protocollo che è necessario rispettare nel caso specifico.

    Ovviamente, anche informata dal medico di base, ho autonomamente applicato la normativa vigente.

    4) Mio marito ha effettuato un nuovo tampone dopo 10 giorni dall’esito positivo del primo. Risultato mai comunicato. Dopo una settimana siamo riusciti a vederlo tramite accesso al fascicolo sanitario.

    5) Altro tampone, dopo 8 giorni dal secondo. Di nuovo nessun risultato dopo oltre 10 giorni.

    Guarda un po’ che coincidenza: un parente positivo al Covid ha effettuato i tamponi di controllo sempre privatamente a pagamento. Nel giro di 24 ore aveva l’esito. Ma che strano!

    Che i laboratori siano intasati solo per i tamponi effettuati con ricetta Asl?

    Dopo l’esperienza di cui sopra (identica per mio figlio residente a Impruneta) non posso fare altro che ammettere che nulla funziona in questo specifico settore.

    E mi viene spontanea una domanda: ma i dati che ci dispensate quotidianamente con tanta prosopopea su cosa si basano?

    Sui tamponi fatti ieri, l’altro ieri , una settimana fa o 10 giorni fa? Che basi reali hanno se basati su questa totale inefficienza?

    Ora mi direte: “Ma noi che cosa c’entriamo con Alia… con i laboratori di analisi… con l’ufficio di Igiene Pubblica che non traccia neppure i conviventi…”.

    Molto, a mio avviso avete piena responsabilitĂ . Siete stati eletti come istituzione piĂą vicina al cittadino, forse con superficialitĂ  (questa l’unica carenza del cittadino), e siete puntualmente remunerati senza alcun risentimento della crisi economica Covid, per far funzionare la cosa pubblica.

    Di cui io ho grande rispetto peraltro. Ma evidentemente non avete la competenza e la capacitĂ  di fare  bene il vostro lavoro se questo è il risultato. Troppo facile dare “ordini” e fare le dirette Facebook.

    Questa è solo una testimonianza e la mia personale interpretazione del vostro ruolo nella comunità, scritta solo per informarvi e forse generare una riflessione. Non è richiesta alcuna risposta.

    Cordialmente.

    Carla Bani

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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