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martedì 16 Aprile 2024
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    “Sara, vittima dell’inciviltà diffusa. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Tutti. Subito”

    "L'abbraccio per tutte le vittime della strada e le famiglie che soffrono deve necessariamente accompagnarsi ad un impegno personale nell'osservare scrupolosamente tutte le regole"

    Purtroppo non è solo latte… sono vite, come le nostre. Sara. Vittima.

    Come la donna di Greti, appena qualche settimana fa, qualche chilometro più in là. Come tanti, sulle strade. Troppi.

    Una giovane che camminava, correva su una via, come tutti avremmo diritto di poter fare, possibilmente in piena tranquillità e sicurezza.

    Invece no. Sara non c’è più.

    # L’ultimo saluto a Sara Bartoli: da mercoledì sera a Mercatale e San Casciano il tempo si è fermato

    Un errore, una disattenzione, più vagamente… una disgrazia.

    Non riusciamo a vedere a quale livello di inciviltà siamo arrivati. Ciechi e ignoranti. Chi più, chi meno.

    Guidiamo veloci, perché abbiamo fretta, perché siamo di fretta, così ci hanno insegnato ad essere e così accettiamo di essere, ognuno coi suoi “buoni” motivi, spesso il cellulare in mano, tagliando anche qualche curva e superando spesso e volentieri, certo anche con la linea continua, perché dobbiamo essere i primi, passare avanti, non abbiamo tempo da perdere, anche mettendo un po’ gli altri in difficoltà, chi se ne frega…

    E allora, se non cambiamo atteggiamento, subito, adesso, ognuno, in prima persona tutte le lacrime saranno vane e ipocrite, vuote e meschine.

    Già solamente il rispetto dei limiti di velocità, sempre, anche dove non ci sono i rilevatori ridurrebbe rischi, pericoli e drammi.

    Essere consapevoli che mettersi alla guida è come impugnare un’arma e impegnarsi a guidare con totale attenzione e concentrazione, agevolando persone e mezzi che ci circondano aiuta a far sì che l’arma sia inoffensiva e non spari proiettili.

    L’abbraccio per tutte le vittime della strada e le famiglie che soffrono deve necessariamente accompagnarsi ad un impegno personale nell’osservare scrupolosamente tutte le regole per un comportamento di guida il più sicuro possibile.

    Siamo noi a dovercelo imporre, consapevoli che: educazione e prevenzione in materia non sono sufficienti; i controlli sono ridicoli; la corsia è prevalentemente unica, la stessa per tutti, pedoni, cicli, vetture, camion.

    Causare danni, ferite e sofferenze involontariamente non significa spesso essere esenti da responsabilità.

    Le disgrazie purtroppo accadono, anche così, senza che ci siano effettive colpe, ma il non aver fatto il possibile per evitare una potenziale sciagura può ugualmente equivalere a versare latte, lasciando una profonda amarezza.

    Luisa Ortolani

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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