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martedì 16 Aprile 2024
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    L’ultimo saluto a Sara Bartoli: da mercoledì sera a Mercatale e San Casciano il tempo si è fermato

    Oggi i funerali. Un dolore totale, profondo, di una intera comunità che si è stretta attorno ai familiari della 30enne. Rimasta uccisa dopo essere stata investita sulla SP92 alle Corti

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – E’ un dolore indescrivibile quello che ha colpito la comunità di Mercatale, paese dove Sara Bartoli ha vissuto i suoi trent’anni.

    Tantissime persone hanno riempito la chiesa e piazza Vittorio Veneto, per i funerali che si sono tenuti nella mattinata di ieri, venerdì 29 luglio.

    Persone che sono giunte a centinaia e centinaia, per far sentire la propria vicinanza alla famiglia, molto attiva e conosciuta, in zona e non solo. Così come Sara.

    Biologa nutrizionista e grande atleta da sempre, si era distinta fin da piccola nello sport. Portando la società Il Gabbiano ad eccellere nei campionati nazionali di ginnastica ritmica.

    # L’ASD Il Gabbiano ricorda Sara Bartoli: “Esempio per generazioni di ginnaste”

    “Porteremo avanti con ancora più determinazione e passione il nostro lavoro, perché insegni a tante altre bambine e ragazze lo stesso amore per lo sport che hai sempre avuto tu”.

    Con queste parole la società ha voluto dire addio a una campionessa della ginnastica che da qualche anno aveva portato la sua determinazione e l’amore per lo sport, di cui tanti hanno scritto, in una nuova disciplina che l’ha vista indossare anche la maglia azzurra: l’OCR (Obstacle Course Race).

    Disciplina durissima, che Sara affrontava con coraggio, determinazione. E una passione smisurata.

    Frasi che si uniscono alle tante manifestazioni di vicinanza di questi giorni. Parole di affetto da parte di amici, parenti, colleghi e familiari.

    Come quelle, toccanti e composte, pronunciate in chiesa da suo padre, Vincenzo.

    # Le prime notizie, quel brivido lungo la schiena. E poi la tragedia diventa reale: Sara Bartoli, quanto dolore

    Dalla sera dell’incidente, mercoledì 27 luglio, un intero comune si è fermato.

    Portando il proprio silenzioso cordoglio a una famiglia molto attiva nella comunità.

    Per una ragazza che è stata di esempio per le tante ginnaste prima, e per chiunque la conoscesse poi.

    Trasmetteva la grande costanza e l’impegno che metteva in ogni aspetto della sua vita.

    Dalla scuola al lavoro, passando per lo sport per il quale si allenava tutti i giorni, Sara mostrava una grande tenacia.

    Unita a una gentilezza e a una compostezza sempre più rare da trovare.

    Sempre disponibile a raccontare il suo metodo di lavoro e i successi ottenuti.

    Come fece di fronte ai più giovani della comunità in un evento nel febbraio 2020: mostrava la sua energia e riusciva a tirare fuori quella dei suoi interlocutori.

    “Non accontentatevi di una vita che è meno della vostra capacità di vivere” scriveva proprio Sara.

    Una frase che racchiude tutta la forza che riusciva a trasmettere in chiunque la conoscesse.

    E che la rendeva unica per ciascuna delle persone che hanno voluto il privilegio di conoscerla.

    Il tratto della SP92 nel quale è stata investita e uccisa Sara Bartoli

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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