SAN CASCIANO – “Il sindaco Ciappi lamenta che il problema dell’installazione delle antenne 5G è un problema nazionale, e che il Comune non può agire a causa della legge 36 del 2001 che limita la libertà di azione del Comune. Forse si è sbagliato nell’indicare la legge, visto che è stata modificata dal decreto di semplificazione nel 2020…”.
A dirlo è Benedetta Venezia, candidata sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di San Casciano, commentando le dichiarazioni del sindaco Roberto Ciappi (ri-candidato anch’esso) sulla questione dell’installazione di antenne per la telefonia mobile sul territorio comunale.
Antenne (per la telefonia) selvagge: il sindaco di San Casciano si scaglia contro le norme nazionali
“Infatti – prosegue Venezia – la legge che erroneamente cita il sindaco, del 2001, delegava ai Comuni la possibilità di scegliere se procedere o meno all’installazione delle antenne di telefonia mobile. Nel decreto semplificazioni del 2020, si legge che i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo 4“.
“Dunque – argomenta Venezia – i sindaci possono adottare regole che minimizzino l’impatto per i propri cittadini, ma non possono più opporsi all’installazione delle antenne se queste rispettano i limiti di emissione dei campi elettromagnetici e i piani urbanistici”.
“Entrando nel merito – continua la candidata sindaco – nessuno è contro l’installazione delle antenne 5G, ma c’è modo e luoghi per installarle. Il sindaco di San Casciano si è accorto di tale problema solo a seguito delle numerose lamentele dei cittadini (venuti a conoscenza di una installazione per caso) e solo dopo che l’11 marzo ho inviato, come avvocato di un cittadino, la richiesta di accesso agli atti in merito”.
“Spero che l’uscita pubblica del sindaco – dice Venezia – non sia la risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, perché altrimenti possiamo evitare la lunga burocrazia degli enti pubblici!”.
“Sono stupita – rilancia – che il primo cittadino dichiari che si senta inerme di fronte al “cattivo Stato”, ma mi spiace contraddirlo in quanto il Comune deve deliberare un piano antenne in consiglio comunale ed ha il potere di contrattare con le aziende ri-deliberando in consiglio il luogo per l’installazione”.
“Nelle democrazie – sottolinea – i cittadini dovrebbero essere informati trattandosi di soldi pubblici e di interventi che oltre a creare eventuali futuri problemi alla salute possono creare una svalutazione delle loro proprietà. Oltre questo il Comune deve interloquire anche con l’Arpat per verificare il parametro delle onde magnetiche che non nuociano alla salute del cittadino. Tutto ciò è stato fatto?”.
“Non ritengo – puntualizza – che fare azioni all’insaputa dei cittadini sia sintomo di democrazia, ma ritengo che perseverare sia anche peggio”.
“Attenderò con ansia una risposta alla mia richiesta di accesso agli atti – conclude Venezia – e chiedo fin da ora che venga indetto un incontro pubblico con i cittadini di Mercatale, in presenza del primo cittadino e con i tecnici dell’Arpat, perché venga fatta chiarezza senza tanti sotterfugi”.
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