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venerdì 23 Maggio 2025
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    La chiesa di Santa Cristina in Salivolpe, dopo anni di abbandono e degrado, è ormai vicina al crollo

    Al momento la situazione è davvero drammatica, ed è ben visibile da chiunque si trovi a passare di lì, visto che la porta risulta aperta...

    SAN PANCRAZIO (SAN CASCIANO) – Sono decenni ormai che la chiesa di Santa Cristina in Salivolpe, nei pressi di San Pancrazio, sta vivendo una situazione di abbandono e di conseguente degrado.

    Un destino che ha segnato negli anni molte chiesette più piccole della zona, che sono state “accorpate” alle limitrofe più grandi, e abbandonate a loro stesse.

    Gli abitanti hanno provato all’inizio a fare qualcosa, attraverso dei piccoli comitati, qualche merenda di raccolta fondi.

    Nel lontano 2014 venne creata una pagina Facebook, “Salviamo la chiesa di Santa Cristina in Salivolpe”, con l’intento di coinvolgere la comunità nel recupero e nella valorizzazione della chiesa, ma anche per raccogliere testimonianze, fotografie e ricordi del luogo per mantenerlo in qualche modo in vita.

    Come spesso poi accade, le voci di paese con il passare del tempo si fanno meno forti, soprattutto se non vengono ascoltate da chi si dovrebbe occupare della salvaguardia dell’edificio. Dal valore non solo affettivo per la comunità, ma sicuramente anche storico, artistico e architettonico.

    Quando venne deciso l’accorpamento ufficiale alla parrocchia di San Pancrazio, la maggior parte della mobilia, degli oggetti di culto e delle opere d’arte che conteneva, sono state appunto trasferite in quest’ultima, così da non perderle e salvarle, almeno quelle, dall’abbandono.

    Non sono mancati però furti e danneggiamenti, il più eclatante lo sradicamento delle acquasantiere poste sulle pareti laterali della chiesa.

    Al momento la situazione è davvero drammatica, ed è ben visibile da chiunque si trovi a passare di lì, visto che la porta risulta aperta, come le recinzioni che erano state poste intorno all’edificio, che sono state aperte, tagliando tutti i lucchetti.

    Un pericolo reale per i curiosi “indisciplinati” che hanno la malsana idea di avventurarsi oltre la recinzione e la porta, ma anche per chi ci passa ogni giorno accanto, vista la ormai evidente non sicurezza dell’edificio.

    Dalla porta aperta infatti si può vedere che il soffitto è praticamente crollato tutto, ci sono squarci ovunque e zone decisamente pericolanti.

    “Fa rabbia e tristezza vedere un edificio così bello lasciato totalmente allo sgretolamento – ci dice una residente – io abito qui vicino e vedere questo scempio fa proprio dispiacere. L’altro giorno, mentre ero a passeggio, mi sono resa appunto conto che la porta era completamente aperta, come il cancello delle recinzioni”.

    “Ho quindi scelto di prendermi la responsabilità di entrare – racconta ancora – per cercare di richiudere come possibile le porte, per rimettere un minimo in sicurezza la zona, visto che da quando è stata chiusa la chiesa non si è più visto nessuno ad occuparsene”.

    “Dopo lo shock iniziale nel vedere la situazione interna – confessa – ho accostato io la porta, rimettendo in qualche modo il lucchetto tagliato che ho trovato per terra. Ma è comunque aperta, pericolante e accessibile a tutti, come la canonica accanto e appunto il cancello di recinzione, che ho chiuso con un fil di ferro trovato in terra”.

    “So per certo che non sono chiusure vere – conclude – ma ho cercato nel mio piccolo di fare la mia parte, per provare almeno ad allontanare i curiosi spericolati!”.

    Ci auguriamo davvero che gli organi di competenza prendano presto dei provvedimenti reali per mettere la zona più in sicurezza possibile: magari prima che possa disgraziatamente avvenire qualche incidente.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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