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giovedì 25 Aprile 2024
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    Quarantuno giorni dopo l’infarto in pieno centro, ecco Paolo Casini: “Grazie a chi mi ha salvato la vita”

    Ex vigile urbano, conosciuto da tutti, il 5 settembre nel centro del capoluogo si sentì male, lasciando il paese per giorni con il fiato sospeso. Oggi sta bene, e ci ha raccontato la sua storia

    SAN CASCIANO – Sono passati quarantuno giorni dal pomeriggio di sabato 5 settembre, quando via Machiavelli si animò di apprensione da parte dei tanti cittadini.

    Preoccupati per la vita di Paolo Casini, l’ex vigile urbano in pensione da pochi mesi. Mentre stava parlando con due suoi ex colleghi, improvvisamente si accasciò al suolo perdendo conoscenza, e sbattendo violentemente la testa sul marciapiede.

    # Attacco cardiaco in pieno centro storico: uomo portato in codice rosso all’ospedale

    Fin da subito si percepì la gravitĂ  dell’accaduto, tanto che uno dei due colleghi iniziò a gridare, per capire se nelle vicinanze c’era un medico.

    Il caso volle che si trovasse poco distante un medico in pensione, residente a Chiesanuova e volontario della Misericordia di San Casciano, che iniziò a praticare il massaggio cardiaco.

    Non solo: erano in paese anche due volontari della Protezione Civile della Misericordia, in servizio anti assembramenti durante lo Sbaracco, che si alternarono nel praticare il massaggio.

    A piedi, dalla vicina sede della Misericordia, si precipitarono anche dei volontari che stavano smontando dal turno, mentre l’ambulanza con il medico arrivò sul posto in breve tempo.

    Tra questi anche l’infermiera degli ambulatori specialistici di viale Corsini.

    Accanto all’ambulanza con camicia celeste il medico in pensione di Chiesanuova intervenuto per primo dopo l’infarto di Paolo Casini

    Quando si videro alzare i lenzuoli intorno ai soccorritori si pensò che si fosse consumata una tragedia, e solo quando Paolo fu stabilizzato e portato in ambulanza, si riaccese la speranza.

    Nei giorni successivi fu una vera “caccia” per avere sue notizie, poi la grande sorpresa: le dimissioni e il ritorno a casa. Siamo andati con vero piacere a trovare Paolo Casini nella sua abitazione.

    Allora Paolo, prima di tutto ben tornato, cosa si ricorda di quel pomeriggio?

    “Praticamente niente, mi sono risvegliato in ospedale nel reparto di terapia intensiva senza cognizione di tempo e nessun dolore”.

    La causa del malore?

    “Un brutto infarto dovuto alle arterie quasi otturate”.

    Non aveva mai accusato nessun sintomo nei giorni precedenti? Tra l’altro lei pratica anche immersioni subacquee, quindi segue anche particolari controlli medici.

    “No, non avevo accusato niente. Ma dal febbraio 2020 mi ero eccessivamente preoccupato per la salute di mia madre, dopodichĂ© subentrò la pandemia da Covid-19 che non mi permetteva piĂą di fare le cose abitudinarie. Mi ero un po’ trascurato, mangiando fuori da quelle che sono le mie diete. Che raramente sgarravo. Vista la mia attivitĂ  da sub mi ero sottoposto ai vari controlli, che non avevano mai rilevato niente d’irregolare. Quanto mi è successo è stato davvero inaspettato”.

    Che cosa è cambiato oggi nella sua vita?

    “Posso tornare a fare tante cose come prima, anche sport nella giusta misura, grazie al piccolo defibrillatore che mi è stato applicato”.

    Non possiamo nascondere che l’immediato intervento dei volontari prima e quello successivo del medico, sono stati fondamentali per salvarle la vita.

    “Di questo sono pienamente consapevole, infatti ci tengo tantissimo a ringraziare vivamente tutti quelli che ne hanno avuto parte. A iniziare dal medico in pensione di Chiesanuova che ha iniziato a fare i massaggi, i volontari della Protezione Civile della Misericordia, l’infermiera della Misericordia. E poi il celere intervento dell’ambulanza, con a bordo il dottor Akram Hussein con i volontari: ognuno di loro ha avuto un ruolo importane nel salvarmi la vita”.

    Tante anche le persone in paese che si sono preoccupate per lei.

    “Ho avuto tanta solidarietĂ . Mio fratello mi raccontava, quando veniva a trovarmi in ospedale, che non riusciva a fare un passo in paese senza essere fermato per avere mie notizie”.

    Paolo Casini finalmente a casa dopo la brutta esperienza

    C’è però stato un incontro particolare che è stato fotografato…

    “Sì, una mattina mentre passeggiavo lungo il viale Garibaldi ho casualmente incontrato il medico dell’ambulanza, Akram Hussein, ci siamo abbracciati con tanta commozione. In quell’abbraccio c’era tutto il mio riconoscimento”.

    Un’ultima cosa che vuol dire?

    “Quest’affetto, questo interesse positivo nei miei confronti, ha anche un altro significato: forse anche da vigile… non sono stato tanto malvagio!”.

    # Scrittore, sub, ma soprattutto vigile. Paolo Casini è andato in pensione. E si racconta al Gazzettino del Chianti

    Ringraziamo Paolo Casini per averci accolto, certi che presto tornerà a portare avanti tutte le sue passioni. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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