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giovedì 28 Marzo 2024
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    Roberto Ciappi, il sindaco che aggiusta ciò che è rotto. E che vorrebbe tanto suonare l’armonica

    A Sindaci Fuori dal Comune incontriamo il primo cittadino di San Casciano. Gusti e passioni, la storia con Elena. Il ristorante dove potete trovarlo? Un furgone...

    SAN CASCIANO – Estate: voglia di spensieratezza e di allegria. Sole, mare, uscite serali al chiaro di luna e un po’ più di divertimento. Voglia di oroscopi, romanzi, gelati e parole crociate.

    Che sia sotto un ombrellone o sulle panchine del parco la sera, siamo tutti più inclini ad argomenti frivoli e chiacchierare leggere.

    L’estate, forse con la complicità di più stuzzicanti trasparenze, ci fa sentire un po’ più vivi e belli e tocca le corde della nostra curiosità.

    Siamo diventati più curiosi anche noi del Gazzettino del Chianti: ecco perché abbiamo voluto conoscere i sindaci… fuori dal comune!

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    Siamo andati a trovare Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano, per conoscerlo meglio. Ci riusciremo?

    Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano dal 2019, 40 anni, segno zodiacale Bilancia.

    Qual è il tratto principale del suo carattere?

    “Sono una persona abbastanza ponderata e ostinata, che cerca di mettere davanti a sé degli obiettivi e lavora per raggiungerli. Sto con piacere in compagnia, ho forti legami di amicizia e mi piace conoscere e scoprire persone nuove. Mi piace parlare con la gente. Non sono permaloso e non sono di quelle persone che “se la legano al dito”. Mi ritengo piuttosto equilibrato e non mi arrabbio spesso. Non sono geloso ma ammetto che questo, a volte, per le donne, è più un difetto che un pregio!”.

    Il principale difetto?

    “Eh… (sorride) ho tanti difetti… forse il più grande è che sono una persona ostinata e l’ostinazione spesso innesca tanti altri difetti”.

    E’ timido?

    “A volte s’. Sembra strano e tutti credono che non lo sia visto che faccio un lavoro che non lo consentirebbe, ma è proprio così! Nel lavoro, per il ruolo che ricopro, mi costringo a non esserlo però in realtà nella mia vita privata viene fuori spesso questo lato del mio carattere”.

    Il dono di natura che vorrebbe avere?

    “Vorrei tanto saper suonare, in particolar modo l’armonica che ho a casa e invece non mi riesce! Non c’è nulla da fare. Sono la persona più lontana da quest’arte. Non mi riusciva suonare nemmeno il flauto dolce alle medie”.

    Cosa fa nel tempo libero?

    “In realtà mi piacciono tante cose ma di tempo libero ne ho pochissimo. Quando ho tempo, purtroppo raramente, mi piace camminare, sia nella natura che nelle città d’arte. E poi, se non posso camminare mi piace dedicarmi a tutto quello che è rotto da aggiustare. Credo che questa mia voglia di bricolage mi venga come eredità dal mio vecchio lavoro di argentiere che era la mia passione più grande prima di fare il sindaco. Non faccio sport. Negato anche per quello”.

    Le piace viaggiare?

    “Viaggiare mi piace tantissimo e il viaggio più bello che ho fatto è stato in Israele e Palestina. Tra mare e montagna scelgo la montagna”.

    Il paese dove vorrebbe vivere se non abitasse qui?

    “Mah… non ci ho mai pensato, ma non mi vedrei fuori da quello che è il mio territorio. Qui piace molto, sono sempre stato qui come anche la mia famiglia. Se proprio dovessi fare un’esperienza andrei all’estero e forse sceglierei proprio Israele e Palestina”.

    Il suo cantante preferito?

    “In realtà non ho un cantante preferito. Mi piace un po’ tutto ma da ragazzo ascoltavo tantissimo i Litfiba e Guccini. Non ho molte preferenze e mi rendo conto adesso che non ho nemmeno la classica colonna sonora della mia storia d’amore!”.

    I suoi “eroi” o personaggi attuali a cui si ispira?

    “Non ho mai mitizzato troppo le persone. In generale sono un po’ diffidente. La mia filosofia è che sia meglio vivere in un mondo dove non c’è bisogno né di santi né di eroi. Non credo molto nelle persone troppo perfette ma se proprio devo parlare di qualcuno che mi piace nomino Berlinguer e Don Milani”.

    Cosa detesta di più nelle persone?

    “L’ipocrisia che non porta a niente se non a costruire una facciata destinata a crollare. Io sono uno di quelli che preferisce che mi vengano dette le cose in faccia e in maniera più brutale, senza tanti giri di discorsi piuttosto che aver a che fare con la falsità. E poi detesto chi si approfitta degli altri, mi danno proprio sui nervi!”.

    Il suo motto?

    “Devo dire la verità, ne ho collezionati tanti perché credo che in ogni periodo della vita se ne debba avere uno. D’altronde la vita ti mette davanti sempre cose nuove e nuove sfide. Ogni giorno è diverso”.

    Il suo vino preferito?

    “Ah… che domanda! Chianti Classico per forza! Ma non vi dirò l’etichetta!”.

    Cibo preferito?

    “Lo so, stona un po’ e va proprio in contrasto con la scelta del vino ma mi piace tanto il pesce”.

    Ristorante dove potremmo incontrarla?

    “Al furgone di Mannino, nel Piazzone, il venerdì sera…”.

    La donna più bella del mondo per lei? E se dovesse portarla a cena fuori di cosa le parlerebbe?

    Eh…mi prendi in contropiede… qui si scopre un altro difetto: ho un problema, non mi ricordo i nomi! Aspetta chiamo Guido che è il mio consigliere (prende il cellulare e cerca qualcosa su Google). Sono cresciuto col mito della Bellucci e tendenzialmente sono attratto più le more ma mi piace parecchio Scarlett Johansson. Se dovessi cenare con lei andrei sul sicuro e le parlerei del mio territorio”.

    Che squadra di calcio tifa?

    “Dunque… (ride) mio padre mi ha sempre detto che dovrei tifare l’Inter ma quando vado in giro nelle scuole e i bambini me lo chiedono rispondo il Cerbaia, San Casciano, Mercatale… . In realtà mi piacciono tanti sport anche se sono abbastanza negato nel praticarli ma non sono un appassionato di calcio e non ci capisco niente. Diciamo però che ovviamente tifo per l’Italia!”.

    Giorno medio: quante ora di sonno, quanto messaggi, email e telefonate?

    “Oh mamma mia… ore di sonno veramente poche, 5 o 6. Telefonate e messaggi invece veramente tanti. Non saprei dire, ma senza contare le email, sicuramente più di cento”.

    Sposato, fidanzato? Se si cosa le piace della sua compagna?

    “Sono fidanzato con Elena. L’ho dovuta corteggiare tanto, diversi mesi dal primo messaggino al primo bacio. D’altronde l’ho detto che sono caparbio ed ho fatto bene ad esserlo perché sono 6 anni che stiamo insieme, conviviamo e sono felice. Mi piace perché è una donna decisa, molto forte, intelligente e anche un po’ gelosa. Siamo diversi ma ci compensiamo. Matrimonio? Vedremo. Figli? Sì, li vorrei”.

    Litigate spesso? La cosa che più la fa arrabbiare della sua compagna?

    “Noi litighiamo tutte le settimane! La cosa che mi fa più arrabbiare è quando mi chiede di essere ordinato a casa. Il punto è che a lavoro sono molto ordinato, a livello quasi maniacale, ma a casa dire che sono disordinato è poco. Sono veramente caotico. So di essere così ma quando mi chiede di riordinare…”.

    La sua compagna la sostiene nel suo incarico di sindaco?

    “Sì, Elena mi sostiene ma mi critica anche tanto. Mi dice quello che secondo lei abbiamo fatto male, le cose che dovrebbero essere migliorate. Raramente mi dice le cose che faccio bene ma le sue critiche vere e sincere sono importanti perché per me sono costruttive. Mi servono per riflettere e per migliorare”.

    Qual è il sindaco del Chianti che le sta più simpatico?

    “Siamo tutti sindaci molto diversi caratterialmente e nelle modalità del nostro ruolo istituzionale. Ci conosciamo da tanto tempo e non nego che a volte ci si “punzecchia” ma si riesce sempre a confrontarci e questo confronto, nel tempo, ci ha legato in un rapporto di amicizia e stima reciproca. Direi però che in fatto di simpatia se la giocano tra Baroncelli e Calamandrei“.

    Qual è il sindaco del Chianti che stima di più?

    “Rispondo Paolo Sottani perché è tra noi tutti il più “anziano”. Non intendo per la sua età ma per il fatto che ha alle spalle più esperienza ed è un po’ come un “babbo” che nei momenti critici è sempre presente richiamandoci alla calma”.

    Come le è venuto in mente di fare il sindaco?

    “E’ venuto fuori in modo molto naturale. Io facevo tutt’altro, ero un artigiano, poi ho fatto il consigliere comunale, poi l’assessore. E quando me lo hanno proposto ho detto… ma sì, dai proviamoci!”.

    Quando si fa il sindaco cresce più il numero degli amici o quello dei nemici?

    “Si potrebbe pensare che per natura il ruolo di sindaco, che è il punto di riferimento della comunità, dovrebbe far crescere il numero di amici ma in realtà è un ruolo delicato dove si devono dire anche tanti no, in modo deciso e con convinzione. Per fare questo lavoro non si deve aver paura a dire di no anche se, in verità, a volte è difficile e le situazioni sono spesso delicate. Quindi gli amici veri rimangono, altri si perdono e i “nemici” purtroppo aumentano”.

    Pensa di star facendo bene?

    “Penso di fare. Bene non lo so, questo lo diranno i cittadini. Il Covid purtroppo non ci ha messo nelle condizioni di fare tutto quello che ci eravamo prefissati. Sono state prosciugate possibilità ed anche un po’ di energie di tutta la comunità. Basta pensare alle manifestazioni, le feste e tutte le attività ordinarie e straordinarie importanti per il territorio. Spero che presto sia possibile ripartire con programmi condivisi dai cittadini. Sono certo che una delle cose più belle e di soddisfazione è stata l’inaugurazione della biblioteca, amata dalla comunità”.

    Si diventa ricchi a fare il sindaco?

    “Certamente ma non di soldi, piuttosto di esperienze”.

    Droghe leggere sì o no?

    “Credo che su tutto quello che è il mondo delle droghe, come per l’alcol, sia necessario fare prima di tutto informazione per creare consapevolezza nelle persone. Sulle droghe leggere ci sono lunghi dibattiti scientifici e politici. Credo che così com’è non vada bene perché si costringe una parte della popolazione ad andare nel mercato “nero” e questo provoca tanti rischi. Tutto quello che è controllato e verificato invece, porta con se un elemento di sicurezza e garanzia. Droghe leggere non le ho mai usate. Ho cominciato a fumare sigarette tardissimo, a 21 anni, ma ho smesso un anno fa”.

    Tatuaggi sì o tatuaggi no?

    “Ah… mi piacciono tantissimo i tatuaggi ma non li ho. Non me li faccio perché non mi sento di avere il fisico adatto. Mi pare di avere le braccia piccole e un po’ di pancetta. Meglio non dare nell’occhio…”.

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