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martedì 10 Settembre 2024
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    San Casciano, FdI replica al Pd: “Continuano con le loro politiche demagogiche contro il governo Meloni”

    "Utilizzano la scusa dei tagli ai fondi destinati ai comuni cercando così di nascondere le colpe dei governi precedenti sulla situazione economica disastrosa ereditata dall’attuale governo"

    SAN CASCIANO – “Il Partito democratico, seguito dalla Lista Volpe, continuano con le loro politiche demagogiche contro il governo Meloni, utilizzando la scusa dei tagli ai fondi destinati ai comuni cercando così di nascondere le colpe dei governi precedenti sulla situazione economica disastrosa ereditata dall’attuale governo”.

    La capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a San Casciano, Francesca Calamandrei, affida a una nota la risposta all’ordine del giorno e alle parole della capogruppo del Pd sancascianese, Ketty Niccolini.

    “Sono le decisioni rovinose e senza criterio come il superbonus e il reddito di cittadinanza – riprende Calamandrei – che hanno dissanguato le finanze pubbliche. In consiglio comunale, in risposta alla mozione, non abbiamo minimizzato niente ma cercato di far capire che questi tagli, che rappresentano solo lo 0,49% della spesa corrente, nel caso del nostro comune di San Casciano circa 90 milioni di euro, soldi che sono recuperati dalle amministrazioni locali  tramite i fondi del PNRR”.

    “Allora – incalza – forse darebbe il caso di far notare che questi fondi del PNRR sono stati messi in sicurezza da questo governo nonostante le tante falle trovate al momento dell’insediamento! Infatti rispetto alla polemica sui tagli ai comuni, come già detto in consiglio comunale dal consigliere Roseline Khalil, è opportuno ricordare alcune cose…”

    Che Calamandrei va ad elencare: “Nel quinquennio 2012-2017 i governi in cui il Pd era in maggioranza o che erano guidati da suoi esponenti hanno tagliato 6,1 miliardi agli enti locali; il principio “più fondi per investimenti ottieni, più risparmi sulla spesa corrente” viene introdotto con il governo Conte II con la cosiddetta “spending review informatica” che prevedeva tagli per gli anni 2023, 2024 e 2025”.

    “Il governo Meloni – prosegue – ha azzerato la rata da 100 milioni del 2023 della “spending review informatica”; consentendo al sistema delle autonomie locali di mantenere nel comparto la quota del “fondo Covid” non speso invece di restituirlo come previsto originariamente. Si tratta dell’accordo con il Governo, raggiunto tra novembre e dicembre 2023, grazie al lavoro svolto da Fratelli d’Italia, che ha permesso di valorizzare a favore degli enti locali il risultato finale della certificazione finale sull’utilizzo dei fondi Covid. Dalla certificazione sono emerse eccedenze non utilizzate di un certo rilievo”.

    “Trattandosi di un’entrata non prevista – viene ancora detto – è stato concordato e recepito nella legge di bilancio di: acquisire le eccedenze e assegnare i ristori da certificazione finale Covid nell’arco del quadriennio 2024-2027; ridistribuire i residui positivi, pari a circa 270 milioni di euro tra tutti gli enti locali in proporzione dei tagli subiti da ciascuno, sempre in quattro rate tra il 2024 e il 27”.

    “A tal proposito – dice ancora Calamandrei – sottolineo che è stato approvato il decreto fondi Covid non spesi, che compensano almeno parzialmente il taglio, e tali fondi resteranno ai comuni”.

    “Anci – dice ancora – a marzo, aveva dato l’intesa sul decreto di ripartizione dei tagli della “spending review informatica” ma non ha fatto lo stesso su quello del concorso alla finanza pubblica previsto dalla Legge di Bilancio 2024 e che oggi è oggetto di polemica: la speculazione politica è abbastanza evidente”.

    “I vertici del partito – ricorda facendo riferimento a FdI – stanno lavorando per compensare o ammorbidire questi tagli ragionando su due possibilità: o una ulteriore rinegoziazione dei mutui o la possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione non vincolato per le spese correnti in misura equivalente al taglio. Il partito quindi aprirà una trattativa con il Mef per capire se ci sono margini. Aggiungo che è bene anche ricordare che la spesa sociale è esclusa dai tagli”.

    “Infine – conclude Calamandrei – non è proprio vero che di Fratelli d’Italia “purtroppo non ha proferito parola nella discussione della salvaguardia degli equilibri di bilancio e del DUP”. Ma essendo bilanci di metà anno redatti da un amministrazione che ha potuto elaborarli con 5 anni di esperienza alle spalle, contro un mese di lavoro dalla nostra elezione, abbiamo anzi esposto delle domande all’amministrazione e votato contro e che non si preoccupino, abbiamo davanti 5 anni per analizzarli nei minimi particolari”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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