CALZAIOLO (SAN CASCIANO) – C’è una rosa rossa fissata a un palo di fronte all’incrocio dove nella prima mattina di ieri, giovedì 20 luglio, si è consumato l’incidente che ha visto la morte di Matteo Fondelli, sancascianese di 48 anni.
A bordo della sua bicicletta, ha impattato contro un furgone in transito: per lui non c’è stato niente da fare.
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Rimane una tragedia enorme. Di quelle che lasciano senza fiato e senza parole.
Per i familiari. Per gli amici. Per una intera comunità che da ieri mattina vive in una sorta di limbo.
La morte di Fondelli, molto conosciuto e apprezzato in paese (e non solo qui), persona di grande educazione e disponibilità, ha scosso davvero tutti.
E sono in tantissimi a chiedere, anche al giornale, quando sarà riportato a casa per dargli un ultimo saluto.
Al momento non è dato saperlo. Anche perché stanno procedendo in modo scrupoloso tutti gli accertamenti di rito, sia di tipo autoptico che investigativo, per chiarire al meglio la dinamica dell’incidente.
I carabinieri della Stazione di San Casciano, guidati dal comandante Maurizio Neri, sono in stretto contatto con il magistrato che sta seguendo la vicenda.
C’è, ovviamente, grande comprensione nei confronti di una comunità che, attonita, chiede quando potrà dare l’ultimo saluto a Matteo.
Ma, allo stesso tempo, c’è la consapevolezza della necessità di compiere al meglio ogni passaggio.
Rimangono i sussurri. Gli sguardi smarriti. Il dolore profondo e inconsolabile.
E quella rosa rossa. A pochi metri da dove, ieri mattina, il tempo si è fermato.
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