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mercoledì 1 Maggio 2024
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    Incontriamo l’artista imprunetina che ha fatto diventare i sassi dei piccoli mondi

     

     

     

     

     

     

    Piccoli mondi racchiusi su un sasso, su una pietra: volti, paesi, paesaggi, ombre e colori incredibili. Le opere di Michela Bufalini rimandano indietro nel tempo, con una classe unica e una vivacità incredibile ci fanno anche tornare bambini, a quando a scuola… ci facevano dipingere sui sassi.

     

    Michela, imprunetina doc, ha ripreso questo ricordo del passato, l'ha attualizzato, reso forma d'arte unica e inconfondibile. Aggiungendo dettagli, materiali (il legno ad esempio). Creando qualcosa di unico e irripetibile ogni volta. Il Gazzettino l'ha incontratata.

     

    Come nasce questa particolare forma artistica?

    "E’ una passione nata per caso e cresciuta smisuratamente negli anni, i sassi sono il materiale più comune dell’universo, un supporto fantastico, sempre diverso, facile da reperire e di poco costo. Un tempo selezionavo i sassi con cura, tenevo conto della loro forma, delle dimensioni, del colore adesso… mi vanno quasi tutti bene. Con il tempo ho capito che anche i sassi più anonimi possono trasformarsi in qualcosa, l’importante e riuscire a trovare la giusta intuizione, riuscire a “vedere” l’anima nascosta e avere un po’ di immaginazione. Questo qualche volta avviene subito, altre  volte mi occorre più tempo, ma so per certo che quel sasso qualcosa mi comunicherà. E’ un rapporto istintivo quello che ho con le pietre, vengo letteralmente rapita dalla forma di alcuni sassi, e con un po’ di fantasia ho percepito una nuova linfa artistica: è stato un vero e proprio bagliore di luce che ancora mi sorprende".

     

    Quali le cose più curiose che hai realizzato?

    "Direi senza dubbio gli Spigolosi. Gli Spigolosi sono le mie teste di pietra, e sicuramente ho riscontrato che più degli altri soggetti, suscitano molto interesse nell’ambito artistico.  Ogni sasso nasconde un’immagine, io cerco di trovarla e con gli Spigolosi questo aspetto è sempre molto stimolante.  I miei “ammiratori” si dividono in due categorie, quelli che amano le teste di pietra e quelli che amano i paesaggi naif. Questi ultimi, davanti agli Spigolosi avvertono un senso di inquietudine… io invece li adoro!".

     

    In che modo procede il tuo percorso artistico?

    "Il mio percorso procede abbastanza costantemente, naturalmente attraverso periodi  più o meno creativi e talvolta in questi periodi più “apatici” decido di andare a cercare sassi nuovi,  dopodiché basta che ne trovi anche solo uno dalla forma curiosa per ripartire con rinnovato entusiasmo. Sempre in questi periodi di scarse idee, mi rifaccio gli occhi ammirando ciò che hanno realizzato famosi pittori/scultori antichi e contemporanei  che  qualche volta mi trasmettono anche qualche idea. In passato ho esposto le mie creazioni in contesti artistici collettivi, ho fatto una mostra personale in un locale nel centro di Firenze (Cuculia) e probabilmente quest’anno cercherò qualche altra situazione idonea, ancora non ho deciso niente".

     

    Come nasce e si sviluppa l'idea?

    "Spesso è il sasso stesso che mi trasmette l’dea immediata, altre volte mi occorre più tempo. Mi piace molto toccare i sassi, lavarli, accarezzarli, coccolarli, li giro e li rigiro, li guardo da ogni angolazione, ad un tratto con stupore avverto un senso inaspettato di brivido, un’emozione improvvisa, una vibrazione che parte dalle mani e arriva alla testa e accende una scintilla…è allora che tutto si trasforma. L’idea globale invece si sviluppa a più riprese, spesso  lavoro a intervalli, è molto difficile che inizi e finisca un lavoro in un tempo unico, mi piace riprenderlo in mano dopo qualche ora e vederci cose diverse, eventuali variazioni o sviluppi. Altre volte ho già un progetto mentale ben definito e vado per quella strada, cercando di non cambiare niente per ottenere il risultato che è impresso nella mia mente, e comunque dipende molto dai soggetti".

    Chi acquista le tue creazioni? C'è un cliente tipo?

    "Le mie creazioni direi che piacciono a svariate tipologie di persona, uomini e  donne, anziani e  giovani, gente comune, artisti…. Lavorando molto spesso su commissione ho riscontrato di avere a che fare con persone  con caratteri e personalità svariate, ci sono quelli che si affidano totalmente alla mia creatività, altre che suggeriscono idee, altri che pensano che con i sassi io possa realizzare davvero qualsiasi cosa e chiedano l’impossibile… quindi no, direi che non ho un cliente “tipo”, ogni persona può essere un mio potenziale cliente, sicuramente stravedono per i miei sassi; spagnoli, portoghesi, giapponesi, francesi, e  russi. Ricevo ogni giorno molti messaggi e mail di complimenti da ogni parte del mondo e questo mi gratifica davvero tanto"

     

    Novità in vista per il 2013?

    "Ancora devo programmare molte cose, ammesso che riesca a realizzare tutte le cose che vorrei fare… perché ho anche una meravigliosa famiglia da seguire. E non è sempre facile. Al momento ho un paio di proposte da parte di associazioni culturali per la realizzazione di laboratori per ragazzi e bambini. L’idea che avrei è quella di trasmettere ai ragazzi l’importanza di imparare a “guardare”. Imparare a osservare gli elementi che ci circondano, anche i più scontati come appunto un sasso, osservare qualsiasi cosa da ogni angolazione,  credo sia un buon punto di partenza  e un sano insegnamento. Vedremo, ma  la cosa è stimolante. Un nuovo marchio di abbigliamento vorrebbe poter stampare alcuni miei soggetti su dei propri capi. Io sto pensando di  stampare delle magliette con le mie teste dure. E poi qualche mercatino artigianale, lavorare per qualche grazioso negozio sul territorio. Ho tante idee, il mio limite è spesso il peso dei sassi, l’altro problema è il tempo!. Aprire un negozio con laboratorio incluso nel centro di Firenze sarebbe un mio progetto/sogno… ma dovrei ottenere una vincita importante e la cosa è purtroppo improbabilissima".
     

    Insomma Michela, opere uniche…

    "Le mie sono opere di “nuova concezione”, molto originali che traggono la loro unicità dal sistema di assemblaggio che mi sono inventata di cui sono molto gelosa. Questa tecnica rende molto esaltante il risultato finale, conferendo all’opera finita un notevole dinamismo, una marcata vivacità ed un magico effetto vitale. L’importante è saper leggere ed ascoltare le emozioni nell’ordine giusto, proprio come avviene in questi miei assemblaggi. Per vedere le mie opere si può andare su Facebook o sul web".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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