MERCATALE (SAN CASCIANO) – Ha esordito lo scorso dicembre con il suo primo libro Francesca Pampaloni, classe 1959, mercatalina conosciutissima da tutti nel suo paese.
Il racconto, edito da Albatros e intitolato “La storia della signora Felicità e il dono del sole”, è ambientato proprio a Mercatale, paese di origine della scrittrice.
La storia narra l’incontro della signora Felicità, una donna piena di vita circondata da ben sedici gatti e da un giardino pieno di fiori, con una piccola creatura di legno che chiamerà “Raggio di sole”.
Tra i due nascerà fin da subito un rapporto speciale, che vedrà Felicità accompagnare nella crescita “Raggio di sole” come una madre fa con il proprio figlio. Finché un giorno arriverà la svolta che cambierà le vite di entrambi.
L’autrice in un’intervista esclusiva al Gazzettino del Chianti rivela i segreti della sua storia, dimenticata e poi riscoperta quasi per caso. Una storia che, con il suo messaggio ricco di insegnamenti, è diretta a un pubblico di grandi e piccoli.
Come è nata l’idea di questa bella favola?
“L’idea è nata anni fa. Per divertimento ne avevo già scritta una parte su un vecchio computer, lasciandola però incompiuta. E col passare del tempo avevo finito per dimenticarmene. Poi un giorno per puro caso, mentre insieme a mio figlio Giovanni stavamo recuperando il materiale presente sul computer, l’abbiamo ritrovata e rileggendola mi sono emozionata di nuovo. Allora ho pensato che potevo condividere questa emozione anche con altri. Così, dopo averla proposta alla mia editrice e aver ricevuto da lei un riscontro molto positivo, ho terminato il racconto scrivendo gli ultimi capitoli”.
A quale pubblico è indirizzata?
“Inizialmente l’intenzione era di raccontare solo una storia che avevo in mente, non avevo pensato a un pubblico specifico, perché allora non pensavo alla pubblicazione. Successivamente, parlandone con la mia editrice, abbiamo convenuto che, data la trama scritta con parole semplici ma allo stesso tempo dirette ad affrontare tematiche complesse come l’amore per se stessi e gli altri, l’amicizia e la gentilezza, la storia può essere indirizzata a un pubblico di grandi e piccoli”.
Parlando della signora Felicità… Quanto della scrittrice è presente nel suo personaggio?
“Posso dire che siamo simili, ma anche molto diverse. Condivido completamente con la signora Felicità la sfera sentimentale, sia per quanto riguarda sentimenti positivi, come amore e felicità verso la vita di tutti i giorni, sia per quelli più negativi ma comunque importanti, come tristezza, amarezza e delusione. Entrambe poi siamo innamorate dei gatti e dei fiori. Ma siamo anche diverse… Io sono madre e non so cucinare bene quanto lei, che vivendo da sola ogni giorni prepara torte, marmellate e pane fatto in casa per i suoi compaesani”.
Quale è stata l’ispirazione per il piccolo “Raggio di sole”?
“Non volevo che fosse un bambino, perché per chiari motivi la trama si sarebbe complicata molto di più. Ma neanche un alieno di quelli che cadono da un pianeta sconosciuto con la navicella spaziale. Doveva essere una creatura non collocabile nella realtà, un esserino totalmente nuovo”.
Felicità alleva “Raggio di sole” e gli insegna a stare al mondo, trasmettendogli valori importanti per la vita di tutti i giorni. Il loro rapporto è come quello tra madre e figlio?
“Il loro rapporto può essere paragonato a quello tra madre e figlio, ma anche al rapporto che si crea tra un bambino e la sua famiglia affidataria nel caso di affido familiare. Nella mia vita sono stata madre di mio figlio e anche madre affidataria, in momenti diversi, di altri quattro bambini sfortunati, che ho accudito e amato come se fossero stati figli miei. E si sa che nel secondo caso, bisogna essere pronti a lasciar andare chi si è amato quando arriva il momento”.
Dalle “sette luci del mondo” a tutti gli altri valori presenti nella storia, quanto vi è di autobiografico negli insegnamenti di Felicità?
“La prima fase della mia vita è stata meravigliosa. Ho sempre ricevuto il supporto della mia famiglia, ho scelto gli studi giusti, ho avuto la fortuna di trovare subito un lavoro che mi piaceva e ho viaggiato per il mondo. Poi purtroppo un giorno mia mamma si è ammalata di una tragica malattia. E da quel momento le attenzioni erano rivolte a lei, alle sue cure, ai viaggi della speranza. È stata questa fase molto difficile della mia vita che mi ha insegnato a non dare niente per scontato. Gli ultimi tre anni passati insieme a lei sono stati intensi, vissuti a pieno perché non avevamo altro tempo da condividere insieme. E proprio in quei momenti iniziai ad accorgermi delle piccole cose e a dare maggiore importanza a tutta la bellezza che mi circondava, come il sole la mattina, i fiori, la natura. Come le lucciole, che sono magiche”.
Nuovi progetti?
“Sto già scrivendo il nuovo libro che descriverà le avventure di Raggio di sole a partire da un momento preciso di questa storia… . Di più non posso dirvi!”.
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