SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – “Ho raccolto e trasformato in un atto consiliare l’appello lanciato quasi all’unanimità dal consiglio comunale di Barberino Tavarnelle, durante una seduta alla quale ho partecipato, che trattava il caso della nuova scuola di San Donato in Poggio, che è emblematico”.
Il consigliere regionale Pd, Cristiano Benucci, dà conto del percorso avviato in consiglio regionale per rispondere a situazioni come quella sandonatina, ovvero di cantiere finanziati anche da fondi PNRR, che vengono persi a causa di inadempienze delle ditte assegnatarie delle opere.
“Un’opera fondamentale per la comunità locale – dice Benucci con riferimento alla scuola sandonatina – che rischia di non essere ultimata entro i termini, a causa del fallimento dell’impresa appaltatrice, e di far perdere al Comune i fondi PNRR già assegnati”.
“Con la mozione appena presentata – sottolinea Benucci – chiedo alla giunta regionale di attivarsi presso il Governo affinché sia istituito con urgenza un fondo nazionale, o previste misure equivalenti, per sostenere i Comuni quando eventi non imputabili alla loro responsabilità impediscono il rispetto delle scadenze”.
“È indispensabile tutelare gli investimenti pubblici – incalza – e garantire il completamento di progetti strategici per il territorio, evitando che le amministrazioni locali subiscano un danno economico e le comunità perdano servizi essenziali.
“Mi auguro – conclude Benucci – che questo atto venga approvato rapidamente e con un voto molto largo perché su questi temi le istituzioni territoriali devono stare tutte dalla stessa parte, cioè dalla parte di chi cerca con ogni mezzo di salvare la realizzazione della scuola”.
Nel dettaglio, il dispositivo dell’atto presentato da Benucci, propone di impegnare la giunta regionale ad “attivarsi nei confronti del Governo affinché sia istituito con urgenza un fondo nazionale, o comunque individuate misure adeguate, per garantire il completamento degli interventi finanziati dal PNRR che, a causa di eventi non imputabili all’ente appaltante, non possano essere ultimati entro i termini stabiliti, evitando che ricadano sugli stessi enti gli oneri derivanti dalla restituzione dei fondi già assegnati e assicurando al contempo la possibilità di proseguire i lavori già avviati”.
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