GREVE IN CHIANTI – “Dall’Australia, Stati Uniti, Hong Kong, Italia, Francia, Argentina: tante sono le voci che si sono alzate a sostegno de La Macina di San Cresci, nel video ne sono state raccolte alcune”.
E’ l’associazione stessa, con Duccio Trassinelli e Mimma Verduci in testa, in pieno “braccio di ferro” la la Diocesi di Fiesole e la parrocchia di Greve in Chianti per restare nella Pieve di San Cresci, a diffonderlo.
“Sono la testimonianza – dicono da La Macina – di quanto, negli anni, questo centro culturale è diventato noto e ha dato agli artisti un’esperienza indimenticabile, permettendo loro di crescere sia a livello professionale che personale”.
“Un’esperienza possiamo dire a “tutto tondo” – rivendicano – perché non solo essi si dedicano e sviluppano i propri progetti, ma interagiscono con la comunità locale”.
“Fanno parte dell’esperienza – ricordano – le visite ai tanti artigiani locali dove gli artisti ospiti apprendono e apprezzano la creatività e l’artigianalità del nostro territorio, tra questi la Fonderia del Giudice, le Fornaci di Impruneta, i maestri cestai e i fabbri”.
“Negli anni – spiegano ancora da La Macina – sono stati creati dei bandi ed erogate borse di studio agli artisti selezionati, sono state realizzate mostre di artisti provenienti da Paesi disagiati per dare loro un’opportunità di crescita, sono state organizzate aste a favore di Medici per la Pace e la Missione Cattolica in Laos”.
“Oggi – concludono – La Macina di San Cresci deve far fronte alle spese legali per combattere contro la sua distruzione, denaro che avrebbe potuto essere destinato certamente a dei fini più nobili: accogliere artisti meritevoli o mantenere un immobile storico che costantemente necessita di cure”.
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