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martedì 29 Aprile 2025
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    Vino Chianti Classico: welcome in California

    Pur essendo da tempo abituato a viaggiare ed incontrare mercati e consumatori di varie parti nel mondo debbo confessare che la presentazione della denominazione Chianti Classico in California, organizzata a fine novembre, mi ha davvero impressionato per una serie di ragioni.

    Prima fra tutte la ricettività del mercato. Raramente ho trovato un pubblico così preparato, attento, fortemente attratto, direi innamorato, di tutto quanto è cibo, vino, cultura italiana e specificatamente toscana.

    La degustazione dei vini della piramide del Chianti Classico è stata preceduta da una presentazione, tenuta dal sottoscritto, della “Chianti Classico Revolution”, l’insieme delle novità che hanno caratterizzato le recenti modifiche del disciplinare consortile.

    Il pubblico di appassionati, oltre cento persone selezionate tra operatori e trader, che si sono prenotate in pochi minuti all’apertura delle iscrizioni a numero chiuso, mi ha bersagliato di domande e richieste di ulteriori chiarimenti. Il nostro video animato, con cui presentiamo le nuove caratteristiche del disciplinare, si è confermato uno strumento di comunicazione utile e potente.

    La degustazione della piramide del Chianti Classico, annata, Riserva e Gran Selezione, distinta per comuni del territorio, si è tenuta al Robert Mondavi Institute for Wine and Food Science, dell’Università della California – Davis, lo scorso 20 novembre, ed è stata guidata da Darell Corti, una figura molto nota in California, proprietario a Sacramento (Capitale della California) di una catena di enoteche prevalentemente di vini italiani, la Corti Bros.

    Un personaggio stimatissimo per la sua competenza ed esperienza e profondo conoscitore del vino Chianti Classico.

    Raramente ho trovato una preparazione così profonda, acuta e completa dei vini e delle aziende del territorio chiantigiano. Darrell è certamente una figura di riferimento per i consumatori della California.

    Un altro aspetto che ho trovato di grande interesse è la forte predisposizione alla spesa, come si direbbe in linguaggio economico, da parte dei californiani, in tema di vino e cibo. In una prima analisi dei dati raccolti i prezzi di annata e Riserva degli ultimi anni rivelano un discreto posizionamento del Chianti Classico.

    È stata osservata, inoltre, una maggior disponibilità a pagare annate di maggior invecchiamento e questo a conferma di un pubblico preparato, ben disposto e forse sinora un po’ sottovalutato dalle nostre esportazioni.

    Come è noto, infatti, lo stato della California produce il 90% di tutto il vino degli Stati Uniti e rappresenta il quarto leader mondiale nella produzione di vino dopo Francia, Italia e Spagna.

    L’impatto economico nazionale delle aziende viticole si aggira attorno a 121,8 milioni di dollari mentre l’impatto sullo Stato è circa di 61,5 milioni. Ogni anno, circa 21 milioni di turisti visitano il territorio californiano.

    Il Wine Institute di San Francisco, nel suo report annuale, ha dichiarato che il consumo di vino in USA è cresciuto del 4% con 33,8 milioni di ettolitri nel 2013, mostrando un incremento medio del 3,5% negli ultimi cinque anni. Si riscontra anche un aumento significativo dei punti vendita al dettaglio con un + 12 % nell’ultimo quinquiennio.

    Due ordini di problemi rendono piuttosto complesse le attività di esportazione in US.

    Il primo è l’estrema concentrazione della distribuzione con 7 catene di importatori di vino che distribuiscono circa il 57% del totale dei vini da tavola consumati negli Stati Uniti.

    Inoltre il vino puo’ essere importato solo da importatori in possesso della licenza di importazione; gli importatori a loro volta possono vendere solo a distributori/grossisti di vino in possesso di licenza; a loro volta i distributori o grossisti possono vendere solo a dettaglianti, ristoranti bar o esercizi pubblici in possesso di licenza per la vendita al dettaglio di vini.

    Da notare che le licenze per importare e/o distribuire vino sono tutte rilasciate a livello statale per cui per vendere in California un vino italiano importato da un importatore dello stato di New York, occorre un accordo di distribuzione tra il grossista di vini di New York e il grossista californiano.

    A questo aspetto si aggiunge l’accisa pari a 0.20$/Gallone su vini fermi e 0.30$/Gallone sui vini spumanti, prevista dalla Federation of Tax Administrators per i vini venduti nello stato californiano.

    Il mio avviso, consolidato anche grazie a questa ultima esperienza, è il seguente: la California è un mercato da non sottovalutare che aspetta di essere valorizzato al meglio. Qui il Gallo Nero è sempre amato, seguito, aspettato con trepidazione. Un grande potenziale che non potrà che crescere nei prossimi anni.

    Davide Gaeta
    Direttore Marketing  Chianti Classico
    Professore Università degli Studi Verona

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    IL CHIANTI CLASSICO

    Quando si apre una bottiglia di Chianti Classico ci si immerge in una storia che parte da lontano. Nei 70.000 ettari del territorio di produzione del Gallo Nero, uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Firenze e Siena delimitano il territorio di produzione.

    Otto comuni: Castellina, Gaiole, Greve e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo B.ga, Poggibonsi, San Casciano.

    Un terroir unico per la produzione di vino e olio di qualità; centinaia di etichette garantite dalla DOCG: è vero Chianti Classico solo se sulla fascetta presente sul collo di ogni bottiglia si trova lo storico marchio del Gallo Nero.

    Il Consorzio Vino Chianti Classico conta, ad oggi, oltre 600 produttori associati. In questo spazio racconteremo presente e futuro del vino e dell’olio in questo territorio; storie, strategie, rapporto con il mondo.  Info: www.chianticlassico.com.

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