Ecco il nuovo Gallo Nero, l’attesissimo e rinnovato simbolo del Consorzio Vino Chianti Classico presentato martedì 19 febbraio nell’ambito della “Chianti Classico Collection” alla Stazione Leopolda di Firenze.
Più cupo e meno brillante il colore rosso del bordo. Sono scomparse la forma a ceralacca e la pergamena. Quattro elementi: il rosso, il Gallo rivisitato nella forma, il nome e la data, una raggiera di sfondo.
Elaborato dalla Robilant & Associati, è il simbolo della grande rivoluzione del Consorzio Vino Chianti Classico. Presentata ufficialmente dal presidente Sergio Zingarelli, dal direttore generale Giuseppe Liberatore. Al loro fianco il vicesindaco di Firenze Dario Nardella.
“Una novità a cui lavoravsamo da tempo, per rinvigorire e modernizzare il nostro marchio, che diventa più “fiero” – spiega Sergio Zingarelli – anche in un’ottica di strategia sul Gallo Nero che è cambiata nel tempo: nato come sigillo di qualità, oggi è un simbolo di appartenenza alla denominazione per il vino e al territorio per le aziende. Per questo uscirà dalla fascetta di Stato per posizionarsi con dimensioni decisamente più visibili sul collo della bottiglia o in etichetta. Sarà sempre più il centro della nostra comunicazione, come segno che ci distingue e rende unica l’immagine del Chianti Classico”.
Una rivoluzione che investe anche il prodotto, con la nascita dal 2013 della terza gamma di Chianti Classico, collocata al vertice della piramide qualitativa e denominata “Gran Selezione”: questi vini dovranno essere integralmente prodotti in azienda, dovranno avere un invecchiamento di minimo 30 mesi di cui un minimo di tre in bottiglia. Le caratteristiche organolettiche saranno più restrittive: un prodotto che mira a una gamma di mercato medio alta, e che il Consorzio si aspetta si attesti, almeno all’inizio, fra il 5 e il 7% della produzione complessiva.
Poi c’è il Chianti Classico “Riserva”: invecchiamento minimo 24 mesi (di cui almeno tre di affinamento in bottiglia), caratteristiche organolettiche più restrittive. La base della piramide qualitativa è quella del Chianti Classico “Annata”: che rimane lo stesso con nuove caratteristiche organolettiche.
Secondo elemento della “rivoluzione” è quello relative alle partite di Chianti Classico. Che potranno essere commercializzate solo se provviste del giudizio di idoneità. Scompare quindi il cosiddetto “atto a divenire”.
Infine il Gallo Nero: che scompare dalla fascetta e che potrà essere collocato dalle aziende scegliendo fra due posizioni. Sul collo della bottiglia o al centro in alto della retro etichetta. Lo scopo del nuovo Gallo è quello di rendere più coerente il posizionamento del vino in un segmento medio-alto del mercato; renderlo più moderno, qualitativa, desiderabile. Ed ecco quindi che il “nuovo” Gallo canta, mette il petto più in fuori, ha una coda più folta.
“Il restyling – sono parole di Robilant & Associati – risponde alla volontà di segnare il nuovo corso del Consorzio. Consolidatosi come collettore, garante e promotore della denominazione e del suo territorio, il Consorzio intende oggi sancire in maniera definitiva questo ruolo istituzionale, dotandosi di un’immagine qualificante, più moderna e desiderabile, in linea con un posizionamento di alta gamma. Il progetto mira inoltre a definire un’identità che faccia emergere più chiaramente la differenza con il Chianti Doc e che sappia accogliere sotto la propria egida i marchi di tutti i produttori del territorio”.
“Il Gallo Nero – concludono – è sottoposto a un trattamento che gli conferisce la forza comunicativa propria delle icone storiche. Il focus è sugli elementi più fortemente identitari del gallo: il becco, emblema del canto; la coda, in cui risiede la sua bellezza; il petto enfatizzato all’infuori per esaltarne la fierezza”.
Insomma: la “rivoluzione” per il mondo del vino Chianti Classico è davvero iniziata in questo assolato martedì di febbraio.
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IL CHIANTI CLASSICO
Quando si apre una bottiglia di Chianti Classico ci si immerge in una storia che parte da lontano. Nei 70.000 ettari del territorio di produzione del Gallo Nero, uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Firenze e Siena delimitano il territorio di produzione.
Otto comuni: Castellina, Gaiole, Greve e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo B.ga, Poggibonsi, San Casciano.
Un terroir unico per la produzione di vino e olio di qualità; centinaia di etichette garantite dalla DOCG: è vero Chianti Classico solo se sulla fascetta presente sul collo di ogni bottiglia si trova lo storico marchio del Gallo Nero.
Il Consorzio Vino Chianti Classico conta, ad oggi, oltre 600 produttori associati. In questo spazio racconteremo presente e futuro del vino e dell’olio in questo territorio; storie, strategie, rapporto con il mondo. Info: www.chianticlassico.com.