IMPRUNETA – Non si parla d’altro a Impruneta (e non solo) da martedì 2 agosto.
Da quando, sul Gazzettino del Chianti, abbiamo dato la notizia delle indagini in corso per una presunta violenza sessuale di gruppo all’interno di un locale in piazza Buondelmonti, a Impruneta.
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Mentre proseguono le indagini, che si stanno concentrando sulla situazione psicofisica della donna (che, pare, avesse un tasso alcolemico importante, e quindi non fosse in grado di prendere decisioni lucide) e sul ruolo svolto da ciascuno dei quattro indagati, siamo andati a ricostruire cosa è avvenuto all’alba di quel sabato 30 luglio.
E’, come ogni sabato, giorno di mercato in piazza Buondelmonti. Sono più o meno le 6 di mattina quando dalla “Commenda”, la parte alta della piazza, scende verso il basso una donna.
“Sembrava sulla quarantina” dirà chi l’ha soccorsa in quei primi momenti. In realtà, di anni ne ha 35. E’ scalza. Parla solo inglese (è canadese).
Si rivolge a uno dei banchi di ortolano, che stanno allestendo l’esposizione di frutta e verdura in vista della giornata lavorativa.
Sono loro, gli ambulanti, i primi a soccorrerla. E a chiamare subito i carabinieri.
Poi viene portata nel bar nella zona bassa della piazza. Dove la fanno sedere, le porgono un bicchiere d’acqua.
Arrivano i carabinieri. Che chiamano i soccorsi medici.
C’è da recuperare gli effetti personali nell’alloggio della donna. Che poi deve essere portata in ospedale per tutti gli accertamenti medici e tossicologici.
Le indagini partono immediatamente, mentre la 35enne viene trasferita in ospedale. E l’Impruneta si risveglia in un incubo.
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