SAN CASCIANO – Quando l’operaio di un’azienda agricola nel comune di San Casciano si è recato nel nuovo vigneto per controllare lo sviluppo delle barbatelle di vite piantate da poco, si è trovato davanti a una fila che s’interrompeva.
Rimanendo letteralmente di… sasso. Come quei sassi di alberese che si mescolano insieme alla terra nella quale affondano le radici delle nostre viti.
Ben trenta barbatelle (probabilmente al calare del sole o con l’arrivo del buio) erano state espiantate!
E stavolta non c’è da attribuire la colpa ai caprioli che nella zona di danni ne fanno (insieme ai cinghiali): in realtà è stata la mano dell’uomo.
O, meglio, la mano di un ladro. Che invece di recarsi (come ha fatto il titolare dell’azienda, che produce vino Chianti Classico) ad acquistare le barbatelle, ha preferito commettere un reato.
“Non mi sarei mai aspettato di trovarmi davanti a una cosa del genere” ci dice il titolare dell’azienda agricola. Che, comunque, non ha messo tempo in mezzo, portando immediatamente dopo la telefonata dell’operaio nuove barbatelle da ripiantare.
“Avevo sentito che episodi del genere erano avvenuti in altre regioni – ammette – ma a me non era mai capitato”.
Non è tanto il danno economico (parliamo di una cifra fra i 60 e gli 80 euro circa), quanto l’amarezza e lo stupore.
Non è però cosa nuova in terra chiantigiana: “Quando ho parlato con altri colleghi – prosegue il racconto – mi hanno confermato che anche nella zona di Chiocchio, nel comune di Greve in Chianti, sono successi episodi simili. Ho pensato che siamo arrivati davvero alla follia”.
Non possiamo dunque parlare di un dispetto: “No – ribadisce – sono state proprio tolte nel mezzo di una fila. Anzi, direi che sono state proprio scelte”.
“Non saprei proprio chi possa essere stato – conclude – è la prima volta che mi capita. Certo, adesso faremo più attenzione a chi gravita intorno alla vigna. Ma quello a cui tengo è che altri sappiano che per le nostre campagne girano persone interessate alle nostre… barbatelle!”.
Così adesso, oltre con con gli ungulati, gli agricoltori devono fare i conti con i ladri.
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