SAN CASCIANO –Â Avvicinare i piĂą piccoli ai valori della terra ed educare alla sostenibilitĂ insegnando l’arte di ascoltare e aspettare i tempi della natura, che sono poi i tempi della crescita di ogni bambino.Â
Gli orti rialzati dei giardini scolastici di San Casciano sono pieni di ortaggi e frutta: profumano di bietole, pomodori, rucola, fragole, piselli, carote, cipolle.
E i piccoli, le bambine e i bambini delle scuole dell’infanzia e delle primarie del Comprensivo di San Casciano, che dalla scorsa primavera hanno seminato, piantato e seguito quotidianamente la crescita dei loro prodotti, hanno mostrato orgogliosi i loro angoli verdi dedicati alla biodiversitĂ . Oltre a mangiare (a scuola) e portare a casa il frutto del loro impegno.
In ogni scuola vive, circondata dall’amore degli agricoltori in erba, una tradizione orticola, memore di una cultura e di una memoria rurale che appartengono da secoli alle colline del Chianti.
Il progetto di didattica all’aperto, nato dalla collaborazione tra l’Istituto comprensivo Il Principe e il Comune, ha affondato lunghe radici nelle aree esterne delle scuole sancascianesi e adesso ne raccoglie i frutti.
I bambini, guidati dalle loro insegnanti, hanno illustrato il lavoro di conoscenza, scoperta, classificazione e cura delle piante, avviato all’inizio dell’anno, che tra le azioni del programma di educazione ambientale ha previsto anche la redazione di un diario dell’orto.
Corredato di dati, disegni in cui sono state registrate, giorno per giorno, le cronache dell’attivitĂ di coltivazione, le modalitĂ e le tecniche adottate, le fasi di sviluppo e il monitoraggio della crescita, le aspettative e gli esiti dell’esperienza.
Ogni “campo” che si rispetti può contare inoltre sulla sorveglianza speciale di uno o piĂą guardiani di pezza, provvisti di cappelli e tute a quadri, incaricati di tenere lontano becchi indiscreti.
Protagonisti di un percorso didattico all’aperto che si è tradotto in un progetto multidisciplinare, i bambini si sono divertiti a realizzare spaventapasseri di piccole e grandi dimensioni, testimoni e garanti del buon andamento dei loro orti.
Intrecciando e collegando trasversalmente le diverse materie, tra cui scienze, italiano, arte, geografia, inglese, gli studenti hanno letto ed elaborato storie di terra e sapori non senza coinvolgere i loro amati pupazzi di paglia.
Come quella degli innamorati Henry Frumento e Betty Paglierino, una coppia di spaventapasseri che, piantati di fronte alle classi della primaria “Collodi” di Mercatale, a presidiare i cassoni, hanno finito per coronare il loro sogno d’amore e nella fantasia dei piĂą piccoli sposarsi tra gli orti scolastici.
All’iniziativa erano presenti il preside Marco Poli, l’assessore alle politiche educative Elisabetta Masti e la guida ambientale Iuri Pagliai, che ha collaborato alla realizzazione degli orti scolastici.
Il professionista si è occupato della costruzione dei cassoni, della fornitura dei sementi e della formazione rivolta agli insegnanti per l’attuazione del progetto.
“Sono tanti i benefici che l’attivitĂ dell’orto ha portato al percorso didattico delle classi che hanno aderito – dice il dirigente scolastico Marco Poli – gli allievi hanno imparato a riconoscere frutti e ortaggi, ad individuarne le caratteristiche e il loro progressivo sviluppo secondo i tempi che sono propri di ciascuna pianta, hanno imparato ad organizzarsi e a seguire un metodo scientifico e a lasciarsi travolgere dalle emozioni e dal senso di meraviglia che trasmette e scatena la natura”.
“Gli orti didattici offrono un’opportunitĂ formativa e coinvolgente – aggiunge l’assessora alle Politiche educative Elisabetta Masti – permette di affrontare temi quali la biodiversitĂ , la stagionalitĂ , i cicli naturali, la sostenibilitĂ . E invita a prendersi cura del proprio territorio direttamente”.
“L’esperienza – conclude – che i bambini e le insegnanti hanno accolto con gioia, ha rafforzato non solo le loro conoscenze in chiave ambientale ed ecologica, ma ha stimolato il lavoro di gruppo e il percorso di apprendimento. Ha migliorato la consapevolezza di ciò che si mangia: i bambini e le bambine hanno compreso l’importanza delle attivitĂ agricole e i diversi stadi della filiera attraverso la pratica. Con la semina, la cura e la raccolta: interagendo con il loro territorio”.
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