Cos’hanno in comune il 5 novembre, il parlamento inglese e una maschera da eroe dei fumetti con baffi neri e pizzetto?
Scopriamolo, addentriamoci in una storia che mi sono trovata tra le mani la scorsa settimana, tra fuochi d’artificio, migliaia di post sui siti in lingua inglese e una marcia di protesta a Londra i cui partecipanti indossavano la maschera di “V per Vendetta”.
Ma andiamo per gradi.
Voglio rispolverare un episodio della storia inglese che oggi, reinterpretato in chiave moderna, riempie le cronache di tutto il mondo.
Il 5 novembre 1605 un certo Guy Fawkes, cattolico in un regno protestante dedito alla persecuzione dei seguaci del Papa, fu trovato nei sotterranei della camera dei Lords con la mani nel sacco, anzi alla miccia, pronto a dare fuoco a diversi barili di polvere da sparo.
Voleva far saltare in aria il Parlamento inglese insieme al re Giacomo I e instaurare sul trono una regina cattolica. È la famosa Congiura delle Polveri (Gunpowder Plot) che tutti abbiamo studiato a scuola.
Da quel momento, dopo che Fawkes fu giustiziato, questa data divenne l’occasione per commemorare lo scampato pericolo e in tutto il Paese nella notte del 5 novembre si iniziò ad accendere fuochi e a bruciare la sua effige per non dimenticare la minaccia cattolica. Tutt’oggi in Inghilterra è una notte di festa, la notte dei fuochi d’artificio.
Ma il personaggio di Guy Fawkes è duro a morire e negli anni ‘80 ispirò la creazione dell’eroe protagonista del romanzo a fumetti "V for Vendetta", reso celebre dal film uscito nel 2006.
Ce l’avete presente? Coperto dal suo mantello e cappello neri, con la maschera bianca dal ghigno misterioso e il pizzetto, V è l’eroe che vuole salvare il popolo da un regime repressivo e disumano, e vive in una Londra del futuro dove finalmente riuscirà a far esplodere il parlamento.
Questo personaggio è oggi diventato un simbolo globale di lotta per la libertà e contro le ingiustizie del "sistema", e il suo volto è usato da diversi movimenti attivisti internazionali che si battono per cause che vanno dalla corruzione dei governi allo strapotere delle grande corporazioni.
Guy Fawes si è trasformato in un eroe senza macchia e senza paura. E combatte attraverso Internet.
A Londra la notte del 5 novembre centinaia di persone mascherate da V/Guy Fawkes hanno marciato verso il parlamento, e grazie alla rete simili manifestazioni di protesta sono state organizzate in molte altre città dei cinque continenti, tra cui Milano.
Dunque Guy Fawkes è ancora tra noi. La storia di ingiustizie, prevaricazioni e malcontento è universale e purtroppo molto attuale. Cambiano i tempi e i modi ma non la sostanza.
È ironico forse, e tipico del nostro tempo, che si usino il volto e i toni di un eroe dei fumetti per protestare.
Un’ultima cosa.
Se pensate per caso che a noi tutto questo non ci riguardi, date un’occhiata al logo del film V per Vendetta e al simbolo di uno dei partiti italiani di recente formazione, un movimento che sfoggia una V rossa nel nome… Vi ricorda qualcosa…?
© RIPRODUZIONE RISERVATA