Mentre nelle nostre campagne si sta concludendo la raccolta delle olive e i frantoi lavorano giorno e notte per dare vita a quel sogno in bottiglia che è l’olio toscano, nelle campagne inglesi si stanno raccogliendo le ultime mele della stagione, che andranno a creare una delle bevande tradizionali del paese, il "cider" (sidro), il "vino di mele".
La produzione del sidro ha una lunga storia. Fu una delle innovazioni sbarcate sull’isola britannica insieme ai Normanni, che nel 1066 arrivarono dal nord della Francia per conquistarla. Il clima dell’Inghilterra meridionale si rivelò perfetto per la coltivazione delle nuove varietà di mele che i Normanni esportarono insieme ai metodi di lavorazione del sidro.
Durante il medioevo fu all’interno dei monasteri inglesi che si portò avanti la produzione di sidro, e parte della paga quotidiana di chi lavorava nei campi era proprio una razione di questa bevanda che entrò da subito a fare parte della vita quotidiana del popolo.
I metodi usati oggi non differiscono molto da allora. I frutti vengono triturati e la polpa è poi avvolta in panni e sistemata in scaffali di legno posti uno sopra l’altro a formare una pila che viene spremuta tramite pressatura. Il liquido così ottenuto, dopo essere stato filtrato, viene messo a fermentare in grandi cisterne.
Vengono utilizzate ben 350 varietà diverse di mele per fare il sidro. Il livello di acidità e dolcezza della bevanda risultano dalla combinazione dei tipi di mela scelti, dal grado di maturazione e dall’aggiunta, o meno, di zucchero o miele che servono ad aumentare il tasso alcolico, che varia dai 2 agli 8 gradi.
Oggi la Gran Bretagna produce 6 milioni di ettolitri di sidro all’anno, ed è uno dei consumatori più forti. Anche io mi sto adattando. Dopotutto in un paese dove un vino (mediocre) costa minimo 5 sterline non ho molta scelta.
Se vi troverete un giorno da queste parti ordinate ‘half pint cider’ (o una pinta intera se avete lo stomaco allenato) e vedrete che in un pub accogliente, magari seduti davanti ad un focolare, lo apprezzerete. Ne esistono tante varietà, alla spina e in bottiglia, e oggi se ne trovano diversi prodotti artigianalmente.
Uno dei più famosi è Scrumpy Jack, io ho provato lo Stowford Press, più gasato e dolce, e il delizioso Old Rosie, che mantiene le qualità più tradizionali essendo non gasato e più secco. Per i più avventurosi esiste anche quello alla pera, "perry".
Visto che sto diventando un’affezionata, spero vivamente siano attendibili le voci che gli attribuiscono proprietà benefiche e curative, un’antica canzone popolare parla del sidro come un elisir di lunga vita. Se “il vino fa sangue” chi beve sidro campa cent’anni e forse più.
E se vale il detto, di origine inglese, “An apple a day keeps the doctor away” (Una mela al giorno toglie il medico di torno) speriamo sia vero anche per quelle fermentate. Buona bevuta a tutti!
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