Non me ne vogliano i tanti che lavorano nel settore e i tantissimi che, soprattutto sotto le feste di Natale, hanno organizzato eventi ed iniziative in cui il mini corso di "cake design", spesso rivolto ai più piccoli, non mancava mai.
Io, in simpatia, dico basta! Non se ne può più di sto "cake design" proposto a tutte le ore in televisione, sui giornali, sui blog… . Nelle iniziative di paese.
"Trenate" di pan di Spagna ricoperte con creme al burro e poi, sopra, cioccolato plastico e decorazioni in quantità: ma siamo negli Stati Uniti o in Toscana?
Visto che nel passato sta spesso il nostro futuro, lancio un'idea molto banale ma che sento molto mia: se volete fare un corso di dolci per bambini, magari ad anno nuovo, prendete tre nonne e fatele stare insieme ai ragazzi.
Insegneranno a fare i Cenci, la Schiacciata alla Fiorentina, la Schiacciata con l'Uva, le Frittelle di riso. E magari anche Pane Vino e Zucchero.
Vi rimando, fra l'altro, a un piccolo libro di cui abbiamo parlato alcuni mesi fa sul Gazzettino del Chianti, della panzanese Sofia Rimini, che con grande semplicità e calore ci parla di questi sapori (clicca qui per leggere l'articolo).
Insomma, visto che è un editoriale… voglio spingermi anche a un paragone che mi porta sulla "pasticceria politica".
C'è da fare un percorso inverso a quello che ha fatto il Partito democratico in questi mesi: rottamiamo il "cake design" e riportiamo in scena i dolci della nostra tradizione. Che hanno quel buon sapore che ci manca tanto… .
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