Vi racconto un'esperienza che ho avuto in una mattina di gennaio post feste, che personalmente ritengo istruttiva e degna di essere raccontata. Magari per dare lo spunto per migliorare.
Una persona che conosco ha eliminato dalla sua camera da letto la cabina armadio realizzata in cartongesso, e subito si è data da fare per capire quale fosse il modo corretto di smaltirla.
Vive, come me, a San Casciano: l'ecocentro di Canciulle non riceve tale materiale, per cui ci è stato detto che dovevamo andare a portarlo presso uno analogo a Scandicci.
E ho potuto toccare con mano che per un normale cittadino, che deve disfarsi di questo tipo di materiale, non son proprio… tutte rose. Anzi.
Mentre ho sempre lodato il servizio di ritiro a domilicio, previa prenotazione, dei materiali ingombranti come frigoriferi, divani, … in questo caso mi sentro di dire che il servizio va migliorato. E basta anche decisamente poco.
E spiego perchè: appena si arriva si capisce subito che non c'è nessuno che possa darti una mano (nel senso "fisico" del termine).
Due addette pesano gli autoveicoli e indicano dove depositare il materiale: noi eravamo in due e ce la siamo cavata in qualche modo, ma visto che può capitare che la persona sia da sola, due braccia forti in più (con quello che paghiamo di Tares…) potrebbero anche starci… .
Anche perchè, seconda pecca, il conferimento del materiale è ad essere buoni "cervellotico": per mettere il cartongesso si deve parcheggiare a dieci-quindici metri dal container. E trascinarvi dentro tutto il materiale passando da una sorta di strettoia.
Il metallo invece va in un container aperto, al quale si accede… tramite una scaletta. Bisogna salire per buttarlo dentro.
Insomma si potrebbe far meglio: anche perchè, è bene ripeterlo, con quel che ci costa la Tares, si potrebbe dare lavoro almeno a una persona (bella forzuta sarebbe meglio…) che aiuti chi si reca lì a conferire. E che, nella maggior parte dei casi, porta con sè materiale bello… pesante!
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