Riflettevo l'altro giorno sulla cancellazione, per il 2014, della Festa dei Rioni di Tavarnelle (clicca qui per leggere l'articolo): come mai, pensavo, una festa che ha ripreso vigore negli ultimi anni, che coinvolge centinaia di persone, a un certo punto si affloscia così?
Ho vissuto, in questi anni, a contatto con gli splendidi ragazzi del Comitato che si danno da fare perchè i quattro rioni (Borghetto, Centro, Bosco alla Doccia, Fondaccio) in estate possano mettere in campo la loro creatività e un po' di sana rivalità.
Spesso si sono trovati in pochi, in particolari in quei mesi lontani dai "riflettori", in cui però si gettano le basi per tutto. Hanno superato le difficoltà, sono andati avanti testardi e motivati.
Quest'anno eranno meno testardi? Meno motivati? Forse sì. O forse no. Di sicuro hanno sentito intorno a loro sgretolarsi la presenza dei rioni (in particolare di qualcuno). E senza i rioni… la festa non si può fare.
E così la prossima estate a Tavarnelle non ci saranno le serate rionali (o almeno non nell'ambito della festa), la bellissima sfilata in piazza e le gare.
Io spero che sia un bagno di umiltà per tutti, che possa svegliare chi pensa che una festa del genere possa andare avanti senza essere accudita con amore e passione. Da parte, lo ribadisco, di tutti. E' un bene sociale, collettivo.
E spero che il 2014 rappresenti solo una battuta d'arresto e non, come negli anni Ottanta, l'inizio della fine per una festa che però, per vivere, deve tornare nei cuori e nella testa dei tavarnellini.
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