All'inizio, dopo le elezioni amministrative del 2009, erano in sei in consiglio comunale: Alberto Briccolani, Alberto Acanfora, Marco Manzoli, Massimo Mari, Andrea Poli, Alessandra Passigli.
Tutti eletti con il Popolo delle Libertà, che proprio a Bagno a Ripoli aveva raggiunto un risultato dignitoso se paragonato con le medie del… territorio.
Di acqua sotto i ponti in cinque anni ne è passata: e se è vero che il panorama politico nazionale è letteralmente esploso, quello che sta accadendo a Bagno a Ripoli è davvero… singolare.
In pratica, dai sei iniziali in "quota" Pdl, si arriverà a fine legislatura con solo due consiglieri comunali (Mari, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative) e Acanfora nelle fila del nuovo gruppo di Forza Italia.
Tutti gli altri, chi prima (Passigli, poi Poli), chi dopo (Briccolani e Manzoli martedì 25 marzo) se ne sono andati. Sbattendo la porta.
In contrasto con le politiche verticistiche di un partito che sentono sempre più distante. Una vera e propria "diaspora", che aumenta ancor di più se si considera che anche il coordinatore comunale, Daniele Locardi, ha lasciato il partito e sta fondando una lista civica.
Insomma, al di là delle difficoltà nell'accettare il cambio da Pdl a Forza Italia, a seguire tutto quel che è accaduto nel mondo del centrodestra (con la nascita di Ncd e la "scissione" di Angelino Alfano tanto per dirne una) è evidente che qui a Bagno a Ripoli la situazione è a dir poco fuori controllo.
Segno che forse, dove ci sono persone che si erano impegnate e ci credevano davvero, non si può pensare di fargli ingoiare rospi… all'infinito.
Perchè il rospo, si sa, è come il peperone: che prima o poi… si ripropone.
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