L'addio ad Antonio Bacci, ottantenne sancascianese che si è spento sabato 5 aprile (clicca qui per leggere l'articolo), oltre che un vuoto ci ha lasciato anche la sensazione che il nostro Chianti non faccia (forse) abbastanza per figure come la sua.
Un uomo, Antonio Bacci, che per passione personale ha sempre conservato le testimonianze del nostro passato.
Foto, oggetti, cartoline. Testimonianza di quello che eravamo, che spesso in queste settimane fanno capolino nei vari gruppi Facebook "Sei di… se", sui quali il paese torna protagonista a partire dalle foto in bianco e nero.
Ci sono molte persone nel nostro territorio che stanno facendo un lavoro straordinario di tutela della memoria. Quella comune, quella dei contadini, degli operai, delle botteghe di una volta.
Penso ad esempio a Mario Forconi, tavarnellino che da anni bussa a tutte le porte per raccogliere foto che ha esposto più volte, con centinaia e centinaia di cittadini che sempre accorromo lustrandosi gli occhi.
Possiamo quindi lanciare un'idea alle amministrazioni comunali del nostro territorio: una grande mostra popolare, fatta dai cittadini per i cittadini (e, perchè no, per i turisti, del resto ciò che piace a noi piace anche, invariabilmente, a loro).
Si facciano avanti gli Antonio Bacci, i Mario Forconi, i tanti cittadini che custodiscono gelosamente il nostro passato.
Le amministrazioni comunali li mettano attorno a un tavolo, rassicurandoli (ovviamente) che i loro "gioielli" torneranno alle loro case.
E allestiamola una grande mostra sui nostri paesi. Tutti. In un luogo da scegliere tutti insieme, magari con una consultazione fra i cittadini.
Una mostra democratica, popolare, dal buon sapore. Secondo me avrebbe un successo… speciale… .
© RIPRODUZIONE RISERVATA