Qualcuno di voi avrà sicuramente letto la notizia che avevamo pubblicato stamani relativa a questa foto, diffusa da un comitato animalista-ambientalista durante una conferenza stampa a Firenze, sabato 16 gennaio.
Ritrae un cacciatore "alla posta" durante una battuta, presumibilmente al cinghiale: una foto attorno alla quale si sono scatenate, come si può immaginare, polemiche roventi.
Ovviamente è arrivata anche alla nostra redazione. E per qualche ora abbiamo deciso di tenerla in "ghiaccio". Non ci convinceva proprio del tutto.
Poi, nella mattinata di domenica 17 gennaio, convinti della veridicità della notizia, lanciata dalla maggiore agenzia di stampa del nostro Paese, l'abbiamo pubblicata anche sul Gazzettino del Chianti.
Del resto anche il titolo dell'agenzia di stampa non lasciava adito a tanti dubbi: "Caccia al cinghiale anche con mitra".
Le critiche, anche feroci, che abbiamo raccolto su Facebook sotto al nostro "lancio" della notizia, oltre ad alcune segnalazioni nel merito, ci hanno fatto capire che non avevamo fatto il massimo nella verifica.
Cosa che non ci capita spesso, per non dire mai. Chi segue Il Gazzettino avrà avuto modo di vedere che è un giornale serio e fatto con coscienza.
Verifichiamo sempre le notizie e possiamo assicurare che, facendo una statistica all'ingrosso, un buon 40% delle informazioni che ci arrivano non diventano articoli proprio in seguito a verifiche.
Stavolta ci siamo fidati (forse troppo) del fatto che la notizia fosse stata lanciata da un'agenzia di stampa che effettua verifiche sempre molto scrupolose prima di pubblicare.
Dopo aver fatto alcuni controlli "ex post" in seguito alle sollecitazioni, non ci siamo sentiti in grado di dare il 100% di garanzie su questa notizia. Sulla sua veridicità complessiva, sul fatto che quello nella foto fosse davvero… "un mitra".
Quindi, in coscienza, dopo aver espresso anche le nostre scuse su Facebook, abbiamo rimosso sia il lancio sul social che la notizia dal giornale.
Scuse non tanto relative alla notizia in sè, ma al fatto che in questo caso avremmo dovuto fare un passo in più sulla verifica. Come facciamo sempre fin dal 10 novembre 2012, da quando siamo on line.
Avremmo anche potuto togliere tutto senza scrivere niente, ma non ci è parso giusto: ed eccoci qui, ad assicurarvi che questa vicenda c'è servita per capire, una volta di più, che nonostante i tempi del web, spesso strettissimi, una verifica in più è sempre indispensabile.
Un giornale vive sul rapporto di fiducia che riesce a creare con i suoi lettori: e noi siamo convinti che la fiducia si crei anche ammettendo ed evidenziando un errore.
Poi, come capita e capiterà in futuro, si può anche sbagliare o prendere un'altra cantonata. Come in tutte le cose della vita. Ma con maggiore consapevolezza.
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