Se mi direte… "Oh Pucci, o che fai un editoriale su una macchina parcheggiata a bischero…?". Vi risponderò senza tentennamenti: ebbene sì!
La foto che vedete ritrae un'auto parcheggiata in via Machiavelli, a San Casciano. Il piccolo rialzo che vedete sotto ai suoi pneumatici altro non sarebbe che… il marciapiede. La porta che spunta davanti al suo muso altro non è che… l'ingresso del palazzo comunale.
Ora, se si fosse trattato dell'ingresso di un'abitazione privata sarebbe stata la stessa cosa. Ma, permettetemi, il fatto che una "manovra" del genere (che mi segnalano non sia neanche stata sporadica per quella sera e basta…, ma anche se fosse stato solo per una sera sarebbe lo stesso) venga messa in essere di fronte alla casa di tutti i cittadini… secondo me è un qualcosa di profondamente simbolico.
E' il simbolo dell'arroganza, della mancanza di educazione, dello sprezzo delle più elementari regole di convivenza civile. Parcheggiare così, anche se di notte, ha il sapore sgradevole del fregarsene di tutto e di tutti.
Magari chi ha parcheggiato in quel modo poi, al sorgere del nuovo giorno, togliendo l'auto dal suo personalissimo "box notturno", va al lavoro, accendo l'autoradio, spippola sul cellulare. Magari si collega a Facebook e inveisce contro un mondo pieno di ingiustizie, di ladri, di malaffare, di corruzione. Di maleducazione.
A volte i piccoli gesti aiutano molto a capire i grandi cambiamenti. Io, per carattere, non sono uno che pensa a un mondo pieno di gente senza educazione, senza rispetto, senza morale. Anzi, sono tutto l'opposto.
E poi, diciamocelo, io stesso a volte non sono certo irreprensibile. Anche nel parcheggiare un'auto.
Mi viene anche da sorridere, perchè capita anche che qualche lettore mi mandi pure la foto via whatsapp del parcheggio che non si dovrebbe fare (con le scritte del Gazzettino sulle fiancate è difficile negare…). Come dire… occhio che ti si sorveglia! E hanno ragione.
Ma secondo me, di fronte a un caso limite come questo, non siamo di fronte all'errore, alla distrazione, al può capitare. Siamo di fronte al me ne frego di tutti voi e faccio come mi pare. Siamo, forse, un po' oltre il punto di non ritorno.
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