Un viaggio, quello che ci apprestiamo a fare, condotti per mano dall’artista Elisabetta Rogai, nell’ex Tribunale di Firenze, dove è nata la Fondazione Zeffirelli, in un paesaggio da fiaba, dove la scenografia stupefacente fa vivere i personaggi che ricamano il mondo di Franco Zeffirelli.
Dove ogni angolo racconta una storia, gli ultimi 70 anni, di arte, tesori raccolti e realizzati in una vita intera, dove tutto scorre in armonia e in sintesi con lo splendore del Palazzo che l’accoglie, le stanze dove tutto è predisposto per far vivere senza tempo una testimonianza preziosa dei nostri anni, l’arte di Franco Zeffirelli.
Tra bozzetti, costumi, dipinti di messe in scena, fotografie con grandi attori, modellini e persino il filmato di un grande progetto mai arrivato a compimento, qui l’artista fiorentina ha firmato (sabato 10 marzo) la seconda edizione del contest L’uomo di…Vino, con la preziosa collaborazione del Consorzio Vino Chianti Classico, proprio per esaltare la sua tecnica pittorica, usare il vino al posto del colore.
E, mentre dipinge, l’artista interagisce col pubblico al quale espone questa originalissima tecnica, avvicinandosi alla tela, i presenti possono sentire il profumo del vino.
Quello del ritratto di un uomo, il contest ideato dall’artista, è ispirato ad esaltare i valori del nostro territorio, consapevoli della sua bellezza, recuperando una secolare cultura radicata in questi luoghi, un’armonia che, attraverso la sua tecnica EnoArte, diventa arte pura, usando per la sua performance live un vino del Consorzio Vino Chianti Classico che unisce a una naturale eleganza un carattere deciso.
Versatile nelle sue tre tipologie, dall’annata più giovane e di più facile approccio a una più austera Riserva o Gran Selezione, dove emerge tutto lo spessore di un Chianti Classico che non smentisce mai la sua anima passionale e la sua unicità.
E davanti ad un pubblico, stampa, collezionisti e amici, in una location piena di arte come la Fondazione Zeffirelli, questa sua performance live è solo un istante rivelato, quello che serve all’artista per rubare l’anima al soggetto, lo lascia libero di scoprirsi e riscoprirsi nel proprio intimo.
Lasciando libera la parte definita anima, mostrandola al mondo, le mani e gli occhi, l’abbinamento della pittura ad olio con il vino, l’uso del vino per definire i sogni: le etichette del vino che usa che raccontano storie di castelli incantati, come i volti della gente, viaggi con la proiezione nei tempi dello stupore, delle illusioni, del dolore ma anche della gioia e dell’amore, l’artista ne ruba i sogni, ferma istanti di sguardi, di “incontri”, i suo ritratti non sono illusioni ma suggestioni.
Dopo una lunga selezione la giuria del contest decreta i vincitori che meglio si adattano alle caratteristiche dei vini, sezione Annata, sezione Gran Selezione, sezione Riserva, uomini indiscutibilmente belli, affascinanti, dolcemente sensuali e appassionati… gli uomini che meglio hanno risposto alle caratteristiche richieste.
I premiati: Bernardo Giusti Annata; Fabrizio Borgioli Gran Selezione; Edoardo Giusti Riserva. Menzione speciale (Chianti Gallo Nero) a Paolo Baracchino.
Il Consorzio Vino Chianti Classico, rappresentato sabato 10 marzo dalla responsabile comunicazione Silvia Fiorentini e dal marketing manager Gerardo Giorgi, è il fiore all’occhiello dell’area chiantigiana, rappresentando circa il 96% dei produttori della DOCG.
Confermandosi come uno dei principali referenti delle istituzioni nazionali e comunitarie per il settore vitivinicolo.
E per questo magico abbinamento si può affermare che l’artista fiorentina incentiva l’intersezione tra la strada dell’arte e quella dell’enologia, due esperienze comunicanti che permettono di sollecitare, in egual misura, attività sensoriali e intellettive, di rimandare a ricordi e di rivivere emozioni.
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IL CHIANTI CLASSICO
Quando si apre una bottiglia di Chianti Classico ci si immerge in una storia che parte da lontano. Nei 70.000 ettari del territorio di produzione del Gallo Nero, uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Firenze e Siena delimitano il territorio di produzione.
Otto comuni: Castellina, Gaiole, Greve e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo B.ga, Poggibonsi, San Casciano.
Un terroir unico per la produzione di vino e olio di qualità; centinaia di etichette garantite dalla DOCG: è vero Chianti Classico solo se sulla fascetta presente sul collo di ogni bottiglia si trova lo storico marchio del Gallo Nero.
Il Consorzio Vino Chianti Classico conta, ad oggi, oltre 600 produttori associati. In questo spazio racconteremo presente e futuro del vino e dell’olio in questo territorio; storie, strategie, rapporto con il mondo. Info: www.chianticlassico.com.