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sabato 24 Maggio 2025
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    Giovani contro tutte le mafie. Al “Boito” lo spettacolo di Viviana Ferruzzi “Abbasso la legge del carciofo”

    Oggi alle 21.15. L'assessora alla cultura Monica Toniazzi: "L'impegno da portare avanti un'azione educativa che tenda a costruire sempre nuovi spunti e forme di comunicazione"

    GREVE IN CHIANTI – Si avvia alla conclusione la stagione teatrale del “Boito” di Greve in Chianti, promossa e realizzata dall’assessorato alla cultura.

    Si intitola “Abbasso la legge del carciofo” ed è la nuova produzione, scritta e diretta da Viviana Ferruzzi, che La Tarumba presenterà oggi, venerdì 23 maggio alle ore 21.15 contro tutte le mafie.

    La messa in scena ruota intorno alla vita della magistrata Francesca Morvillo, una delle prime in Italia, che ha vissuto con passione e spirito di servizio il suo lavoro in nome della Repubblica e dello Stato di Diritto.

    A calcare le scene dello stabile grevigiano gli attori e le attrici Cecilia Bandini, Ettore Lognoli, Sara Lognoli, Elisa Pruneti e Lorenzo Senja, allievi e allieve de La TarUmbA dai 12 ai 20 anni, con i quali Viviana Ferruzzi ha costruito e portato avanti un lavoro di ricerca e di studio sulla mafia da novembre 2024.

    “Nel rievocare i tragici anniversari che ricorrono in questi giorni – dichiara l’assessora alla cultura Monica Toniazzi – la strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, e la strage dei Georgofili, consumata nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, l’impegno da portare avanti è quello di porre al centro un’azione educativa che tenda a costruire sempre nuovi spunti e forme di comunicazione che creino un dialogo con le nuove generazioni”.

    “Il lavoro formativo e artistico che Viviana Ferruzzi porta sul palcoscenico – aggiunge – affrontando in chiave teatrale temi di grande valore sociale, va in questa direzione. Nel linguaggio dei ragazzi e delle ragazze, nella loro sensibilità, destinata con il tempo a diventare consapevolezza, investiamo il modo migliore per dare futuro alla memoria”.

    “Un percorso fatto di letture di romanzi – spiega l’autrice e regista Viviana Ferruzzi – sceneggiature, improvvisazioni teatrali, suggestioni musicali, scrittura, visione di film. Ci siamo davvero documentati in molti modi, per arrivare alla realizzazione di questo spettacolo, che vuole essere un primo studio, l’intenzione è quello di proseguire il lavoro”.

    Lo spettacolo è frutto della collaborazione tra l’assessorato alla cultura e l’assessorato alle politiche sociali.

    LO SPETTACOLO

    Una creatura riservata e delicata, dalla natura silenziosa, che Viviana Ferruzzi è andata a cercare nello sguardo di chi l’ha amata.

    Del fratello Alfredo Morvillo, anche lui magistrato consapevole che la vera lotta alla criminalità è un’azione concreta e quotidiana; della madre Carmela D’Aleo, detta mamma Lina, che aveva un rapporto di simbiosi con la figlia. Lina era mamma di due figli magistrati e moglie del magistrato Guido Morvillo.

    Non mancano lo sguardo dell’amica Agnese Piraino-Leto, amica d’infanzia di Francesca, di Marcellino, un ragazzo di nemmeno 14 anni, detenuto al Malaspina il carcere minorile di Palermo, dove Francesca è stata sostituto Procuratore per sedici anni, e degli uomini della scorta che facevano parte della famiglia e ne condividevano i rischi, ma anche i momenti più significativi.

    “È una storia che guarda ora avanti, ora indietro – spiega Viviana Ferruzzi – perché passato presente e futuro si sono sovrapposti, smottati, come la terra, quel giorno a Capaci, il 23 maggio 1992. Salvare la memoria: dobbiamo farlo tutti insieme, perché la memoria è sempre una forma di riscatto, di resistenza a chi, come la mafia, ne vuole la cancellazione. La nostra sarà una memoria critica, che è l’unico punto di partenza e ritorno possibile per questa storia”.

    “La legge del Carciofo è invece la legge del più forte – aggiunge in conclusione Ferruzzi – di quello che comanda o vuole comandare, che vuole essere a capo della cosca, ossia del carciofo (in italiano antico). Abbasso questa legge, perché noi vogliamo e dobbiamo seguire le leggi dello Stato Democratico, della Repubblica”.

    Lo spettacolo ha visto la collaborazione di CollettivO.Scena. Ingresso libero.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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