BARBERINO VAL D'ELSA-TAVARNELLE-SAN CASCIANO – Colonie feline in libertà gestite in maniera diretta e con interventi coordinati e sistematici dai Comuni del Chianti.
E’ il nuovo progetto che mette in rete i Comuni di San Casciano, Barberino e Tavarnelle, impegnati nella tutela della salute dei gatti selvatici.
Sono 300 gli animali, raggruppati in una trentina di colonie, censiti e presenti in specifiche aree pubbliche dei tre Comuni che per la prima volta saranno presi in carica dalle amministrazioni comunali.
Per un investimento complessivo pari a circa 10mila euro, i Comuni realizzeranno una ampia gamma di servizi integrandosi alle attività gestite fino a questo momento soltanto dalle aziende sanitarie locali.
Gli interventi messi in ponte per la gestione delle colonie feline spazieranno dal controllo e dal monitoraggio della riproduzione degli amici a quattro zampe alla cattura, alla sterilizzazione e in generale alla salvaguardia dello stato di salute dei gatti randagi.
“Il nostro progetto – spiegano gli assessori all’ambiente dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle e Barberino, Consuelo Cavallini, Marco Rustioni e Giannino Pastori – che realizzeremo attraverso la collaborazione di un’associazione esperta nel settore si compone di un aspetto importante che è quello relativo alle modalità di cura degli animali, connesso alla tutela delle condizioni igieniche del territorio; il controllo della crescita della popolazione felina si verificherà con interventi capillari e diffusi, coordinati da un referente unico per l’intera zona, la nostra attenzione sarà rivolta anche al monitoraggio delle malattie infettive, alcune delle quali, come è noto, sono trasmissibili all’uomo”.
Con l’obiettivo di instaurare un rapporto più diretto con il cittadino e fornire alla comunità un interlocutore costante i Comuni attiveranno uno sportello telefonico con attività di front-office disponibile in determinate fasce orarie settimanali.
“L’associazione che per conto nostro si occuperà della tutela e della gestione delle colonie feline – proseguono gli assessori – avrà il compito di effettuare sopralluoghi per l'individuazione e il censimento di nuove colonie feline, oltre che gestire il controllo di quelle già censite, dovrà monitorare il territorio per rilevare eventuali segnalazioni da parte dei cittadini e, a seguito della cattura e della sterilizzazione, occuparsi della degenza post-intervento presso i locali dell'associazione e del ricollocamento dei gatti in colonia”.
“La gestione condivisa dei gatti randagi – concludono gli assessori – è un importante ulteriore banco di prova per i Comuni dell'Unione che vogliono lavorare insieme e in sintonia, ricercando il maggior livello di collaborazione possibile in territori ambientalmente simili”.
di Redazione
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