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domenica 25 Maggio 2025
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    Il Crocifisso di Simone Martini, oggi in restauro, fu salvato dalle suore nel ’44

    Alla biblioteca di San Casciano sabato un incontro per parlare dell'intervento di restauro in corso all'Opificio delle Pietre Dure

    SAN CASCIANO – A che punto sono i lavori di restauro del Crocifisso opera attribuita a Simone Martini custodito nella chiesa di Santa Maria sul Prato o della Misericordia che dal giugno 2011 si trova in restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze?

     

    Se ne è parlato sabato 28 gennaio nella sala delle conferenze della biblioteca di San Casciano in Val di Pesa in un incontro con Nicoletta Matteuzzi, responsabile del Sistema Museale del Chianti e del Valdarno e a Alessandra Ramat, restauratrice dell’Opificio delle Pietre (che sta eseguendo il restauro a titolo gratuito).

     

    Ramat ha descritto i primi interventi fatti sul Crocifisso, ma ha spiegato che per il momento è impossibile dire quando il Crocifisso potrà tornare "a casa".

     

    I presenti si sono poi spostati alla chiesa di Santa Maria sul Prato, dove l’architetto Marco Pagliai ha illustrato le opere conservate all’interno della stessa, spiegando i vari lavori eseguiti all’edificio negli anni, facendo omaggio ai visitatori del volume: “La Misericordia di San Casciano in Val di Pesa tra cronaca e storia” un’accurata ricerca di cui si sono occupati: Otello Pampaloni, Marco Pagliai, Nicoletta Matteuzzi, Anna Soffici, Alice Chiostrini e Laura Saccardi.

     

    Tra le curiosità emerse ne citiamo una in particolare: tra il 25 e 26 luglio 1944 il paese fu distrutto dai bombardamenti, anche la chiesa fu gravemente danneggiata, il tetto crollato, e se sotto le macerie non vi rimasero le importanti opere d’arte, lo dobbiamo alle suore di Maria S.S. Consolatrice (ancora oggi presenti) del convento adiacente alla chiesa, in particolare fu la Madre Angela Bazzani, sancascianese, che assieme alle altre consorelle, nascosero nel vicino convento tutto quello che potevano, non tanto pensando a un probabile bombardamento, ma all’eventualità che i soldati tedeschi avrebbero potuto portare via le opere dalla chiesa. Tra queste c'è il Crocifisso di Simone Martini.

     

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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