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lunedì 26 Maggio 2025
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    Convegno a Barberino: “Dare certezze a imprese e famiglie. E buona reputazione al Chianti”

    BARBERINO VAL D'ELSA – La sicurezza e la legalità come pietre fondanti del vivere e del lavorare nel Chianti: un punto irrinunciabile per le famiglie ma anche per le imprese.

     

    Se n'è parlato diffusamente martedì 4 novembre a Villa San Filippo, a Barberino Val d'Elsa, durante un convegno organizzato dalla sezione territoriale del Chianti Fiorentino di Confindustria.

     

    "Rimarchiamo il nostro impegno sul tema della sicurezza e della legalità – ha detto in apertura dei lavori il presidente di Confindustria Chianti Claudio Tongiani – Noi stiamo dalla parte della legalità e siamo determinati nel fare il nostro dovere".

     

    "Nel territorio del Chianti fiorentino – ha ricordato – del quale ho l'onore di presiedere la sezione di Confindustria, abbiamo oltre 100 associati che danno lavoro a 2.200 persone. Qui siamo radicati, vogliamo rimanere, dare un presente e un futuro ai lavoratori e alle nuove generazioni. Dando il nostro contributo anche quando ci sono fenomeni di criminalità".

     

    Ha tenuto a dire che "la collaborazione con le forze dell'ordine è eccellente. Per noi la legalità è un valore aggiunto: bisogna parlarne, soprattutto nelle scuole, con le nuove generazioni. Un passaggio che forse si è un po' perso negli anni".

     

    Accanto a Tongiani Simone Campinoti, presidente sezione territoriale di Empolese-Valdelsa di Confindustria: "Nella nostra area abbiamo investimenti per oltre 200 milioni di euro quest'anno, un dato incredibile nonostante la crisi: e il poter fare il proprio lavoro in sicurezza è una delle priorità".

     

    "Intervengo anche come testimone – ha ricordato – pochi giorni fa mi hanno svaligiato casa per la seconda volta, una vera e propria operazione da commando. Purtroppo gli strumenti in mano alle forze dell'ordine sono spesso inadeguati: poche risorse, grandi sforzi per catturare i malfattori che però poi ci ritroviamo sul territorio".

     

    Ma, secondo Campinoti, "uno dei parametri che fa sì che i nostri imprenditori rimangano sul territorio è anche il buon vivere. E nel buon vivere c'è anche la sicurezza. Spesso parliamo di furti che sconvolgono le aziende per pochi spiccioli, facendo però danni incredibili: ad esempio se portano via un server mettono un'impresa in ginocchio".

     

    "Occorre essere costruttivi – ha concluso Campinoti – Sappiamo che forse oggi per ottenere condizioni normali servono sforzi straordinari. Iniziare ad esempio ad essere tutti collaborativi: serve un "network" diffuso che serva a segnalare e, quindi, consenta sempre più alle forze dell'ordine di intervenire".

     

    Presenti tutti i sindaci del Chianti fiorentino. A partire dal "padrone di casa" Giacomo Trentanovi: "La situazione sociale non è aliena dalla questione della sicurezza, sono sindaco da poco ma sto vedendo una discesa pericolosa. Per il futuro prioritarie sono le scuole; per il presente è fondamentale che gli organici delle forze di sicurezza sul territorio siano adeguati".

     

    Secondo il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli, "più che fare una analisi del fenomeno in termini di etnia o di chi delinque, direi di affrontarlo in termini di collaborazione. Le forze di polizia locale? Il personale della polizia municipale non è formato alla gestione del conflitto a fuoco o a situazioni che possano portarvi: sono armati ma non sono formati per questo".

     

    "Meno male che abbiamo le Stazioni dei carabinieri sul territorio – ha tenuto a dire – che garantiscono una presenza. Per quanto ci riguarda siamo in partenza e rodaggio, nella zona industriale di Sambuca, con un sistema di videosorveglianza connesso alla nuova illuminazione a led che consentirà un monitoraggio della situazione, un disincentivo sicuro a chi vuol delinquere".

     

    "Altro elemento – ha concluso Baroncelli – è quello dell'educazione alla legalità, e su questo possiamo fare molto. Penso ad esempio alla moltiplicazione del gioco d'azzardo sul territorio, che è un attrattore di illegalità: nei nostri limiti dobbiamo opporci e governare questi fenomeni. Una società sana è fatta di comportamenti sani".

     

    "Il fenomeno va scisso – ha proseguito il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei – Ci sono  furti per disagio sociale e necessità, poi c'è la criminalità organizzata. Quest'anno mi pare che sia andata leggermente meglio dello scorso anno, quando eletto da pochi mesi mi trovai in una polveriera. Cerchiamo, per quanto ci riguarda, di dare una cadenza annuale al Comitato per l'ordine e la sicurezza".

     

    "I sindaci – ha fatto eco il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini – hanno sulla loro scrivania i problemi quotidiani derivanti dal contatto di tutti i giorni con la realtà. Per quanto riguarda la sicurezza e le imprese mi sento di dire che grande attenzione va posta alle aree artigianali e industriali, in accordo anche con la vigilanza privata; ci servirebbe avere anche un po' di dati concreti su un fenomento che talvolta diventa anche più grave per psicosi indotte".

     

    "Affrontiamolo con consapevolezza – ha esortato – tutti insieme, senza ingenerare paura ma dando prospettive per quel che possiamo fare. Come zone rurali siamo troppo vasti per essere controllati in maniera capillare: dobbiamo avere la cognizione che il ruolo delle forze dell'ordine deve essere visto nell'ottica di difesa dei presidi sul territorio. Abbiamo sempre cercato di fare questo, con responsabilità, senza fare polemiche: dobbiamo essere consapevoli che solo insieme se ne esce. Servono maggiore razionalità e minore emotività". 

     

    "Almeno dai dati che abbiamo – ha chiuso il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani – il fenomeno nel nostro territorio è inferiore rispetto ad altre zone. Il picco del 2013 ha dato una sensazione scioccante nella cittadinanza, ma oggi per fortuna siamo tornati un po' indietro. Mi preme parlare anche degli effetti sull'aspetto turistico, primario per il territorio grevigiano: garantire sicurezza serve anche per renderci maggiormente appetibili per chi viene da fuori".

     

    "E' vero – ha confermato Tongiani – la "reputation" del territorio, in particolare per il settore del turismo, è fondamentale: le recensioni che ormai viaggiano in tempo reale sulla rete possono essere deleterie al massimo".

     

    La chiusura è toccata al capitano della Compagnia dei carabinieri di Scandicci, Stefano Caneschi: "Tutti hanno ripreso il tema del controllo sociale, che anche per noi operatori delle forze dell'ordine è fondamentale per dare un contrasto immediato e puntuale. Molti dei nostri arresti infatti avvengono a seguito di segnalazioni dei cittadini".

     

    "Altro metodo – ha spiegato – può essere il collegamento al 112 dei sistemi di allarme: questo è particolarmente utile per le imprese, visto che le zone industriali la notte sono sostanzialmente deserte. Questo sistema (gratuito) è sviluppabile insieme alla videosorveglianza. I furti nelle aziende fra l'altro sono quelli che durano di più in termini di tempo e quindi, se segnalati per tempo, danno maggiori possibilità di intervento".

     

    "Nel Chianti la situazione è migliore del 2013 – ha confermato in conclusione Caneschi – e comunque diversa da altri territori. E' però un territorio appetibile, ricco dal punto di vista industriale, turistico e c'è un benessere diffuso che porta alle attenzioni dei ladri. Lavoriamo insieme per garantirvi il massimo della sicurezza".

     

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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