La pubblicità è l'anima del commercio, è un vecchio adagio che per un giornale come il nostro, che si sostiene esclusivamente tramite le inserzioni pubblicitarie, vale a maggior ragione.
Il fine giustifica i mezzi: nel cinquecentenario dalla stesura de "Il Principe" di Niccolò Machiavelli (anche se da più parti si afferma ormai che queste parole Machiavelli non l'ha nè scritte nè dette…) questa frase è sempre attuale?
Non siamo ipocriti nè ingenui: a volte il fine giustifica i mezzi, anche se dipende molto da qual è il fine e da quali sono i mezzi utilizzati per raggiungerlo.
Ma non parliamo dei massimi sistemi… rimaniamo a noi. Il nostro fine è, ovviamente, quello di editare il nostro Gazzettino del Chianti sostenendoci con la vendita della pubblicità.
Niente di strano, certo. I mezzi? Quelli di trovare gli inserzionisti: cosa che per fortuna in questi mesi ci è riuscita abbastanza bene. E che, visto l'esponenziale aumento di lettori che il giornale sta avendo giorno dopo giorno, in futuro ci riuscirà sempre meglio (lo so, scusatemi, sono inguaribilmente ottimista).
Ci sembrava però giusto darvi conto di una scelta che abbiamo fatto fin dall'inizio della nostra avventura, nel novembre 2012, e sulla quale non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro: sul Gazzettino del Chianti non vedrete mai comparire pubblicità di locali di "Lap Dance", "Compro Oro", "Sale Slot".
Chiariamo subito: nessun giudizio di merito su queste attività, pienamente legalizzate e ovviamente autorizzate ad esercitare. Siamo però convinti che, al pari di altre ovviamente ma in questo caso con forme più spudorate, vadano a inserirsi nelle debolezze e nelle solitudini delle persone.
Quindi nessun fine per noi giustificherà questo mezzo per raggiungerlo: una scelta che, nel nostro piccolo, è importante. Se si considera infatti che i grandi inserzionisti a livello locale, le agenzie immobiliari e i rivenditori di auto, oggi sono stati sostituiti da quelle tre tipologie di cui parlavamo sopra… .
E che, parola d'onore, non vedrete mai comparire sul nostro giornale.
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