BARBERINO TAVARNELLE – Nonostante il maltempo che si è intensificato soprattutto dal pomeriggio di domenica 8 settembre, e ha indotto l’organizzazione a dimezzare il programma degli eventi, la festa medievale “Memoriae et Historiae di Semifonte” è stata siglata da un grande successo.
Tanti i visitatori, italiani stranieri, che nella prima e unica giornata dell’iniziativa, promossa e sostenuta dal Comune di Barberino Tavarnelle e organizzata dall’Associazione Happy Days APS, hanno scelto di immergersi tra le vie, le piazze, gli archi e le porte dell’antico Castello di Barberino Val d’Elsa.
La manifestazione che, per la quattordicesima edizione, ha ricostruito atmosfere, giochi, mestieri e aspetti della vita quotidiana dell’epoca medievale è stata curata da una direzione artistica impeccabile.
Quella dell’attore, regista e drammaturgo Francesco Mattonai, che ha conferito alla kermesse uno specifico tema, ispirato agli studi dell’appassionato di memoria e storia locale Bruno Rinaldi sulle radici storico-culturali di Barberino Val d’Elsa.
Le nobili famiglie, come i Da Barberino, i Serragli, i Mengabotti, i Barberini, i Pitti, che hanno radici comuni nella terra di Semifonte e Barberino Val d’Elsa, hanno sfilato a suon di musica e tamburi nella spettacolare parata che ogni anno inaugura, al calar del sole, la manifestazione.
Con un corteo ricco di colori, sguardi fieri ed emozionati e abiti realizzati minuziosamente a mano dalle sarte del paese e dell’atelier medievale Sartor Antiqua, indossati da volontarie e volontari di tutte le età.
La partecipazione del pubblico è stata massiccia soprattutto nel pomeriggio e nella sera dell’appuntamento di apertura.
“Siamo contenti dell’esito dell’evento che comunque è stato apprezzato anche con il programma ridotto – fanno notare Anna Brancaccio, presidente dell’Associazione Happy Days e Francesco Mattonai – le persone che sono venute a trovarci hanno espresso commenti positivi per la ricchezza e la varietà delle proposte e degli spettacoli, nonché delle attività ludiche e gastronomiche che hanno riportato il nostro borgo ai primordi della sua storia millenaria”.
“Una bellissima festa che nasce dalla passione del volontariato culturale e dal desiderio collettivo di rendere vivo e turisticamente attrattivo il borgo – dichiara il sindaco David Baroncelli – non posso che rivolgere un grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno messo a disposizione energia creativa e capacità di aggregazione. Alle cittadine e ai cittadini che hanno lavorato insieme per realizzare e condividere un progetto di comunità che rappresenta e racconta con autentico amore per il luogo in cui risiedono le fondamenta e la genesi di Barberino Val d’Elsa”.
“In questa occasione – tiene a dire – vorrei dedicare un ricordo alle straordinarie qualità di Bruno Rinaldi, nostro caro amico scomparso alcuni anni fa, che ha investito la sua vita nella ricerca storica, nello studio e nella raccolta di documenti e materiale utile a fare luce sulle origini del territorio. Un punto di riferimento sociale e culturale per l’intera area del Chianti e della Valdelsa. La sua monumentale passione tesa alla conoscenza continua ad offrire spunti e stimoli per approfondire, promuovere, valorizzare l’illustre storia di Barberino e della sua gente”.
Si riporta un breve excursus storico, narrato da Bruno Rinaldi a proposito delle famiglie legate alla terra di Semifonte, tratto da un’intervista video (qui sotto la vedete nella sua completezza) realizzata nel 2008 dal Gruppo Archeologico Achu di cui l’operatore culturale faceva parte ed era attivo promotore.
“Più tardi Semifonte, distrutta nel 1202 dai fiorentini, si riscatterà, in bontà di queste famiglie aristocratiche di grande lignaggio ghibellino che attraverso il loro mecenatismo daranno un’impronta fondamentale alla Firenze tardo medievale e rinascimentale fino alla Roma rinascimentale e barocca, quindi basta citare alcuni nomi di queste famiglie di cui a Firenze si ritrovano innumerevoli ville gentilizie, addirittura anche strade che riconducono a Semifonte, a cominciare dalla famiglia Pitti e poi tante altre i Del Turco, i Serragli, i Velluti, gli Accorsi, i Riccardi, gli Orlandini, i Pucci, i Peruzzi, i Dainelli, gli Ammirati, i Rustichelli ma quella famiglia che giungerà all’apogeo più ambito dell’umana società sarà i Da Barberino, poi chiamati Barberini”.
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