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sabato 27 Aprile 2024
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    Un altro compleanno speciale, stavolta a San Casciano: cento candeline per Maria Pannacci

    Nel Chianti fiorentino si vive bene e a lungo. Aumenta il numero delle nonne centenarie con il gene della longevità: lo studio dell'economista Stefano Casini Benvenuti

    SAN CASCIANO – Mentre Maria Pannacci, a poco più di 40 anni, si metteva in viaggio dalla terra umbra verso il Chianti, alla radio davano “Pregherò”.

    La donna aveva deciso di trasferirsi insieme alla famiglia dal suo luogo di origine, la città di Gubbio, e di avventurarsi tra gli olivi e i vigneti di San Casciano, altro borgo storico di origine medievale, dove avrebbe trascorso il resto della sua esistenza.

    In quel periodo, sulle frequenze dei primi programmi musicali in filodiffusione imperversavano le note dell’intramontabile successo di Adriano Celentano. Era il 1962.

    Domenico Modugno e Claudio Villa trionfavano con la canzone “Addio…addio” al festival della canzone italiana a Sanremo, giunto alla dodicesima edizione.

    Con la memoria di ferro, l’amore per la melodia e i suoi cento anni portati con disinvoltura, Maria non fa alcuna fatica oggi a ricordare quelle le canzoni del cuore e ad intonare persino i ritornelli.

    La donna, residente a San Casciano da 60 anni, non ha mai dimenticato quanto la musica, compagna e amica di emozioni e sentimenti, abbia avuto un’influenza positiva e le sia stata vicina nei passaggi e nelle fasi di cambiamento più decisive della vita.

    E’ stata ed è la tradizione della canzone italiana la colonna sonora più amata da Maria Pannacci (5 febbraio 1924) che nei giorni scorsi ha celebrato l’anniversario secolare con i nipoti e i bisnipoti.

    Ascoltare brani che hanno fatto la storia della musica, accompagnati dal suono della fisarmonica, strumento che predilige, la tiene vigile e attenta.

    Poco distante dalle colline sancascianesi, un’altra nonna del Chianti fiorentino (a Strada in Chianti), Silvana Melli (7 febbraio 1924) ha traguardato il secolo di vita, avvolta dall’affetto dei familiari.

    A Greve in Chianti c’è una centenaria in più: un secolo di vita per Silvana Melli

    Storie ed esperienze lontane che si incontrano in un terreno comune dove, complici lo stile di vita, l’alimentazione, la dieta mediterranea, il movimento fisico, cresce l’elisir di lunga vita.

    Nel Chianti, una delle aree italiane dove si registra il maggior numero di centenari, il fenomeno della longevità arriva a contare oltre venti anziani che hanno vissuto due guerre mondiali, assistito ai più importanti cambiamenti della storia del Novecento tra cui l’avvento della televisione e dell’informatica.

    A confermare il dato relativo alla vita che si allunga nei territori del Chianti è il progetto “In Chianti” che per quasi venti anni è stato al centro di un percorso di approfondimento condotto da un’equipe costituita da studiosi italiani e americani, finanziato da università statunitensi.

    Un altro focus, recentemente presentato, è quello elaborato dall’economista Stefano Casini Benvenuti.

    I territori di San Casciano, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle sono i luoghi dove si registra una spiccata percentuale dell’aumento della popolazione, registrata dal 1981 al 2023 che si attesta fino al 26,5% laddove in Toscana la percentuale si aggira intorno a 2,3% nello stesso arco temporale.

    Nel Chianti fiorentino l’indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra gli over 64 e gli under 15, è pari al 227,9%, il 50,5% è costituito da persone over 64 e il 27,4% da cittadini over 74, dati anch’essi superiori alla media Toscana.

    “È importante e curioso – dichiara Stefano Casini Benvenuti – sapere come nel 1951, più di un mezzo secolo fa, la situazione fosse esattamente inversa, c’erano trecento giovani per cento anziani”.

    “Gli anziani sono un valore aggiunto del nostro territorio – dichiarano i sindaci Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli – i nonni e le nonne che non manchiamo di festeggiare, presenziando i loro compleanni, speciali momenti di incrocio intergenerazionale, costituiscono un importantissimo pilastro della memoria cui attingere per tenere vivo il ricordo dei fatti del passato, conoscere e avere consapevolezza delle nostre radici e dei percorsi sociali e culturali che hanno portato alla costruzione di un’identità marcata e di una comunità dinamica, vitale, resiliente”.

    La fotografia demografica del Chianti in relazione al processo di invecchiamento della popolazione è stata presentata dall’economista nel corso del convegno sul mondo dell’Agricoltura “La terra protagonista” che si è tenuto qualche giorno fa nella sala del Cinema Olimpia di Tavarnelle.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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