Le chiavi a cricchetto sono uno strumento indispensabile sia per chi fa lavori manuali, sia per chi si diletta con il fai da te o piccoli lavoretti in garage. Ma quali sono le caratteristiche di questa chiave che l’hanno resa un elemento immancabile di ogni cassetta degli attrezzi?
Ebbene, il fulcro di questo strumento è proprio il cricchetto: un meccanismo in grado di rendere ogni lavoro più veloce, confortevole e meno faticoso.
Oggi andiamo nel dettaglio e vediamo come funzionano davvero le chiavi a cricchetto. Iniziamo subito!
I vantaggi delle chiavi a cricchetto
Tra tutti i modelli di chiave in commercio, le chiavi a cricchetto sono quelle che permettono di avvitare e svitare dadi e bulloni con più semplicità e impiegando il minore sforzo.
Prima di tutto, a differenza della classica chiave inglese, il manico delle chiavi a bussola (sì, si chiamano anche così, più avanti scoprirai il motivo) termina con una maniglia in plastica o gomma che le rende molto più confortevoli da impugnare.
Poi, queste chiavi possono avvitare e svitare gli elementi di fissaggio con movimenti “avanti e indietro” ripetuti senza dover continuamente alzare e riposizionare lo strumento.
Infine, le chiavi a cricchetto permettono di lavorare in entrambi i sensi: si può eseguire un movimento di spinta o di trazione. Per cambiare senso basta spostare una leva di inversione e il gioco è fatto!
Tutto ciò è possibile proprio grazie al cricchetto.
Come funziona il cricchetto
Si tratta di un meccanismo semplice e allo stesso tempo davvero efficace. Il cricchetto è composto da una sfera sostenuta da una molla, un nottolino, una ruota dentata (tipo ingranaggio) e una levetta di inversione.
Grazie a due piccoli perni, la leva permette di spostare il nottolino sottostante sia a destra che a sinistra. Qui entra in gioco la sfera di bloccaggio il cui scopo è mantenere il nottolino in posizione sfruttando la pressione della molla che la sorregge.
I denti del nottolino e quelli dell’ingranaggio si “accoppiano” e sono adesso in grado di trasmettere allo strumento il movimento rotatorio. Di conseguenza, possiamo affermare che il nottolino serve proprio per determinare il senso di rotazione e per bloccare il movimento nel senso inverso.
Se le chiavi a cricchetto vengono mosse nel senso opposto rispetto a quello selezionato con la leva, i denti dei due ingranaggi si disaccoppiano producendo il caratteristico rumore.
Quantità di denti e funzionamento delle chiavi a cricchetto
La quantità di denti presenti nel meccanismo della chiave influisce sul suo funzionamento. Non a caso, il numero di denti viene indicato sui siti internet e sulle confezioni e deve essere controllato prima dell’acquisto. Per il lavoro in officina, ad esempio, servono chiavi diverse da quelle utilizzate per lavori che richiedono meno forza e più precisione.
Le chiavi a cricchetto con una dentatura minore hanno ingranaggi con meno denti, ma più spessi. Ciò significa che sono più resistenti e in grado di sopportare sforzi maggiori, però il movimento tra un dente e l’altro richiede un angolo di rotazione più ampio.
Al contrario, i cricchetti con dentatura fine hanno più denti, ma più sottili. Questi possono essere usati per lavori di precisione o in luoghi difficilmente raggiungibili perché permettono di avvitare e svitare elementi di fissaggio eseguendo movimenti ridotti.
Le bussole
Le chiavi a cricchetto sono amate per questo meccanismo e le sue funzionalità. Senza le bussole, però, non sarebbero utilizzabili.
Prendono il nome di “bussole” gli innesti di metallo che vengono fissati al cricchetto e presentano una cavità con profilo esagonale che permette alla chiave di essere posizionata sopra il dado o il bullone. Proprio questo innesto dà al cricchetto la possibilità di trasmettere il movimento rotatorio all’elemento di fissaggio.
Spesso, le bussole vengono vendute in set di varie dimensioni e sono ordinate in una cassetta o valigetta di plastica per una migliore organizzazione degli utensili da lavoro.
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