Quest’anno anche al Gobetti-Volta, come in molte altre scuole, sono stati assunti nuovi professori: abbiamo incontrato Valerio Napoleone, Manuela Polimeni e Agnieszka Baczek, che ci hanno raccontato le loro esperienze.
Il professor Napoleone insegna lettere, storia e latino al liceo scientifico. “Da adolescente – spiega il professore – non ho mai amato studiare, ma appena sono arrivato all’Università mi sono appassionato allo studio di Lettere antiche. Successivamente mi sono laureato in greco”.
Fin da bambino Napoleone ha avuto una profonda passione per il calcio, sia nel giocarlo sia nel vederlo: “Ho avuto sempre molte soddisfazioni e benessere da questo sport, ho fatto molte amicizie e viaggi grazie ai tornei.”
Il professore ha avuto esperienze di insegnamento sia alle medie che alle superiori e riconosce che la fascia di età incide molto sul rapporto con i ragazzi: “Rispetto alle superiori quando mi sono trovato a insegnare alle medie all’inizio è stato difficile, perchè non ero abituato a rapportarmi con ragazzini di quell’età; successivamente ho instaurato un buon rapporto anche con gli alunni più piccoli”.
La professoressa Manuela Polimeni è insegnante di scienze della terra, biologia e chimica al Volta: “Mi sono trasferita nel 2007 da Torino, dove mi sono laureata in biotecnologie mediche e ho fatto il dottorato di ricerca in biochimica; ho quindi continuato l’attività di ricerca medica all’Università”.
Ha abbandonato la sua grande passione per la ricerca per dedicarsi totalmente all’insegnamento. “Nel 2015 ho vinto il TFA per diventare insegnante e ho lavorato in numerose scuole superiori”.
“Qui a Firenze – dice la professoressa- ho trovato il compagno della mia vita, perciò ho deciso di rimanere a insegnare in questa splendida città”.
La professoressa Baczek insegna la lingua tedesca al Volta: “Anche se sono polacca, ho studiato in Germania filologia tedesca e ho fatto un master in integrazione europea. Lì l’esperienza più bella è stata insegnare tedesco in scuole private a persone adulte perchè imparassero la lingua e potessero così accedere al mondo del lavoro più facilmente”.
Questa giovane professoressa parla cinque lingue: italiano, polacco, inglese, tedesco e russo.
Nel 2007 si è trasferita a Firenze e ha cominciato a insegnare come supplente nelle scuole statali e pubbliche, non avendo mai vinto un concorso: ”Ho deciso di rimanere a Firenze perchè qui ho incontrato l’amore e ho messo su famiglia, infatti ho una figlia di cinque anni, a cui cerco di insegnare la mia lingua madre, perchè non perda una parte delle sue origini e per aiutarla a socializzare con i parenti in Polonia!”.
Come tutti gli altri professori ha insegnato in altri istituti e licei di Firenze, riscontrando differenze soprattutto nel livello di interesse per le lingue da parte dei ragazzi a seconda dell’indirizzo scolastico.
Questi tre nuovi professori si trovano molto bene al Gobetti-Volta anche se le dimensioni un po’ spaventano: “Siamo rimasti tutti colpiti dalla grandezza della scuola e dalla quantità di alunni e insegnanti presenti in questo istituto”, affermano con sincerità.
La centralità della scuola infatti, favorisce un un afflusso eterogeneo di alunni, provenienti, oltre che dalla città, anche dai dintorni e dalle periferie di Bagno a Ripoli.
Articolo di Sofia Innocenti, Rachele Benini e Margherita Bini
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Un laboratorio di giornalismo che ormai va avanti da oltre due anni, grazie alla splendida collaborazione degli insegnanti e della dirigenza dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Gobetti-Volta” di Bagno a Ripoli.
Il Gazzettino del Chianti ha deciso quindi di dare una organicità a questa collaborazione creando questo apposito spazio in cui troveranno spazio tutti gli articoli scritti dagli studenti e dalle studentesse di quella che è l’unica scuola superiore presente nel nostro territorio.
Scriveranno anche di questo, del territorio in cui vivono e dal quale tutti i giorni “partono” per andare a scuola. Ma anche della scuola stessa, di quello che vi accade.
Articoli scritti da ragazzi dalla prima alla quinta superiore, seguiti dalla nostra redazione ma lasciati liberi nella scelta degli argomenti. Anche di sbagliare. In un piccolo-grande laboratorio di giornalismo aperto e plurale. Buona lettura!