Qual è uno dei metri di valutazione con il quale si può misurare quanto sia viva e attiva una comunità? Sicuramente la presenza di associazioni di volontariato.
Il volontariato è l’insieme di quelle persone che nel proprio tempo libero si mettono a disposizione della collettività e aderendo ad una associazione, insieme, collaborano per perseguire i fini della stessa.
Le associazioni possono avere gli scopi più vari, spesso si adoperano per aiutare persone in difficoltà per le motivazione più varie (calamità naturali, servizi sociali…).
Noi siamo andate a conoscerne una, più precisamente la SMS L’Unione-Pubblica Assistenza di San Polo, e abbiamo incontrato il presidente, Paolo Michelotti, al quale abbiamo rivolto alcune domande.
Quando e da chi è stata formata l’associazione?
“Come potete vedere la nostra associazione si chiama SMS l’Unione Pubblica Assistenza San Polo questo perchè nei primi anni del ‘900 presso il circolo SMS (Società Mutuo Soccorso), che ancora oggi si trova lungo la via principale del paese, fu iniziato da alcuni volontari appartenenti al circolo, il servizio di assistenza con l’utilizzo anche di alcuni mezzi di soccorso. Nel 1984 fu deciso di scindere l’attività del circolo ricreativo da quella della Pubblica Assistenza, di creare due consigli distinti e in particolare quest’ultima aderì all’ANPAS, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze e da qui è partita l’associazione come lo è ancora oggi”.
Qual è il suo ruolo all’interno dell’associazione?
“Mi preme prima di tutto premettere che all’interno della nostra associazione tutte le persone prestano la propria opera come volontari, non ci sono persone che lo fanno come lavoro, così come prevede il nostro Statuto. Ai fini della legge io come presidente sono il legale rappresentante dell’associazione e il presidente è eletto tra gli undici consiglieri eletti dagli appartenenti all’associazione”.
Come e chi può diventare volontario?
“Volontario può diventare qualsiasi persona a condizione che abbia compiuto sedici anni, tra sedici a diciotto anni è necessario però avere l’autorizzazione dei genitori. Chiunque abbia voglia e un po’ di tempo libero è il benvenuto nell’associazione. E’ necessario presentare un certificato medico che attesti che si è in buona salute, vi è poi la parte di formazione che prevede la partecipazione a corsi per soccorritori che possono essere di primo livello e secondo livello e a seconda di quello conseguito si diversifica il servizio del volontario all’interno dell’associazione. Negli ultimi cinque anni anche la nostra Pubblica Assistenza ha una quindicina di giovani volontari che si sono formati per il servizio con il 118 e abbiamo anche un accordo con la Fratellanza Popolare di Grassina e alcune nostre squadre affiancano il loro servizio”.
Quanti volontari conta l’associazione?
“La nostra associazione ha circa una settantina di volontari sul servizio sanitario, però intorno a questi ci sono tante persone che prestano la loro opera per mandare avanti la nostra attività. Ad esempio chi ci aiuta a mantenere pulita la nostra sede, … . Oltre all’attività di primo soccorso di emergenza gestita dal 118, c’è un mondo parallelo quello dei “Servizi alla Persona”: accompagnare una persona a fare una visita, a una particolare terapia, che fanno a capo alle associazioni come la nostra e sono gestite dalla Asl tramite il servizio Esculapio; la nostra associazion ad esempioe ha dato la propria disponibilità la domenica mattina con un’ambulanza e il lunedì mattina, con una mezzo attrezzato. Poi ci sono i servizi che facciamo direttamente alle persone di San Polo in Chianti e che contattano direttamente la nostra associazione, alle quali, nonostante siamo una delle più piccole associazioni aderenti all’Anpas, cerchiamo di dare comunque una risposta”.
La dotazione di mezzi?
“La nostra associazione ha quattro mezzi: un’ambulanza, un furgone attrezzato e due automobili. Lo scorso anno abbiamo effettuato 400 servizi per Escupalio e circa il doppio per i nostri soci; oltre a questo la nostra associazione si è accreditata con Asl Toscana Centro e tutti i mercoledì mattina ha aperto un punto prelievi, dove su prenotazione, possono essere effettuati prelievi per le analisi del sangue”.
Cosa ha dato a lei il volontariato?
“Mi verrebbe da dire tanti grattacapi… . Però vi faccio vedere una cosa: la scorsa settimana purtroppo è morta una persona e la famiglia ci ha lasciato questo biglietto “Solo grazie di tutto cuore per essere stati sempre disponibili e vicini al nostro caro”. Questo pezzo di carta ha un valore immenso per me, non ha prezzo: questo è il volontariato, il cercare di rendere la malattia vissuta nel miglior modo possibile. E’ un grande insegnamento di vita perchè ti fa capire quali siano le cose veramente importanti. L’avere poi tanti ragazzi nella nostra associazione è una cosa molto importante: spero che questa esperienza dia loro buoni insegnamenti”.
Ci racconta un’esperienza che l’ha colpita particolarmente?
“Questa domanda non la dovreste rivolgere a me, io come presidente sono spesso impegnato più nel disbrigo della parte burocratica. Nonostante siamo una piccola realtà la parte burocratica è identica a quelle delle grandi associazioni. Una cosa però vorrei sottolinearla, noi per scelta ormai da tanti anni abbiamo collocato all’esterno dell’associazione il defibrillatore a disposizione di chi ne abbia bisogno e lo sappia usare. Oggi per fortuna lo troviamo in tanti spazi pubblici e privati”.
Ci vuole lasciare con un messaggio finale?
“Molto volentieri. Dico a tutti avvicinarsi alle associazioni di volontariato perchè sono delle scuole di vita ti insegnano sì a fare manovre che possono salvarne una, ma anche cosa sia la realtà di tutti i giorni!”.
Articolo di Aurora Ristori, Bianca Affibiato e Alessia Zangarelli
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