IMPRUNETA – All’indomani delle dichiarazioni dell’amministrazione comunale imprunetina sulla questione della Cooperativa Le Rose i consiglieri comunali di opposizione a Impruneta (Alessandro Giovannini, Gabriele Franchi, Matteo Zoppini, Leonardo Rossi, Roberto Viti) più la consigliera di maggioranza (ma sempre più allineata ai dirimpetatti di banco) Chiara Innocenti, tornano a dire la loro.
“Aspettavamo la discussione della nostra domanda d’attualità in consiglio comunale – iniziano – per ottenere dalla giunta sia chiarezza che risposte edificanti sulla vicenda della Cooperativa Le Rose: non abbiamo invece avuto né l’una né le altre”.
“In un lungo e confuso intervento – accusano – a tratti incomprensibile per chi all’ascolto sapesse poco dell’argomento, l’assessore Cioni ha fatto un resoconto degli incontri a cui ella ha partecipato e una descrizione generale dei fatti, cercando di presentare il Comune come un soggetto che si è posto in una posizione equidistante tra la Cooperativa e l’Asl”.
“In sostanza – aggiungono – però questa non è la realtà, a cominciare dal fatto che l’assessore ha omesso di dire ciò che alcuni operatori ci hanno riferito, ovvero che nelle ultime settimane Cioni ha esercitato pressioni pressoché quotidiane sulla Cooperativa per invitarli a riconsegnare le chiavi e assecondare così le volontà dell’Asl”.
“Risulta evidente – precisano – che la linea dell’assessore sia la stessa dell’Asl, dal momento che non viene presa in considerazione la proposta di una perizia super partes in merito all’inagibilità dell’immobile, non si comprendono le enormi difficoltà che ogni soluzione provvisoria porta sui ragazzi ospiti della Casa e si sbandiera come positiva la proposta fatta alla Cooperativa di un contratto di comodato d’uso gratuito, che come tutti sanno a differenza di un normale contratto d’affitto rende assolutamente precaria la condizione del comodatario”.
“Inoltre – proseguono – ed è questo il punto centrale, l’assessore non ha detto nulla sul fatto che la Cooperativa ha richiesto all’Asl garanzie scritte sui tempi dei lavori e sulla possibilità di tornare nella struttura a conclusione degli stessi: per quello che sappiamo non esiste alcun atto d’impegno da parte dell’Asl, ed è grave che Cioni, la quale dichiara di voler tutelare la Cooperativa, non faccia pressioni sull’Asl affinché vengano fornite queste garanzie, mentre d’altra parte non esita a farne nei confronti degli operatori affinché se ne vadano”.
“L’assessore Cioni – concludono – ha ragione quando dice che in questa storia non ci sono i buoni e i cattivi. Ci sono però senza dubbio i deboli e i forti, ed è a nostro avviso grave che la giunta fiancheggi senza esitazione i secondi”.
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