Ascoltavo un'intervista radiofonica del governatore della Regione Toscana Enrico Rossi a proposito delle alluvioni di lunedì 21 ottobre, e mi ha fatto riflettere una mancanza: quella del territorio chiantigiano nel suo elenco di zone duramente colpite in tutta la regione. Eppure ne ha dette davvero tante… .
Non vorrei infatti che i danni subiti da famiglie e imprese del nostro territorio, a partire da Greve in Chianti, per passare dalla Sambuca, Ferrone, Sibille, Gabbiano, Falciani, Bottai, Grassina e Antella (questa più o meno la "mappa" delle zone più colpite), passassero in secondo piano.
Qui c'è gente che ha perso tutto, aziende che hanno visto rovinati macchinari da decine di migliaia di euro. Produzioni fermate per giorni, settimane. C'è un piccolo mondo che si è trovato sconvolto.
L'appello quindi è ai livelli istituzionali più vicini, ovvero i Comuni: portino ai tavoli che contano le istanze chiantigiane, facciano pressioni, trovino fondi.
Insomma, facciano capire (e bene) che anche qui, nel territorio troppo spesso considerato una cartolina, c'è chi si è trovato dalla mattina alla sera sconvolto da acqua e fango.
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