Innanzi tutto una premessa: con Il Gazzettino del Chianti abbiamo doverosamente seguito il bel successo della cena con (in cucina) i migranti ospiti dell'ex hotel Mary, a San Casciano, che è stata organizzata il 3 settembre presso lo stadio comunale.
Dando conto del "sold out" già alcuni giorni prima, e facendo un bellissimo (almeno secondo il mio parere) articolo post-serata, a cura della nostra Martina Mecacci.
Serate come queste per quanto mi riguarda sono sempre ben accette. A maggior ragione in un momento storico in cui, anche in territori come il nostro, assistiamo a recrudescenze di razzismo e intolleranza.
Basta guardare quello che è accaduto nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 settembre in pieno centro a Mercatale, con un ignobile cartello affisso davanti alla casa di un immigrato che da anni vive nel nostro territorio.
Finita la premessa, ecco la domanda. Che mi sono posto e che mi hanno posto in molti in questi giorni: perché la cena dei migranti è stata organizzata durante le serate della Festa del Volontariato al Parco del Poggione?
Al di là del fatto che sia stata un successo di partecipazione (la cena dei migranti) e che la stessa sera ci fosse comunque il "tutto esaurito" anche sotto al tendone del Poggione, perché non si sono unite le forze e gli intenti?
Viviamo periodi difficili e complessi. Unire, e non dividere, fa la differenza: lo sanno bene le associazioni di volontariato che da anni ormai collaborano per una festa unica nel suo genere in tutto il panorama della provincia di Firenze.
Perché allora, a fronte anche di inviti fatti dagli stessi organizzatori della Festa del Volontariato, si è comunque voluto tenere separata quella cena?
Registrando da un lato il tutto esaurito a tavola, ma dall'altro le perplessità di molti. Compresa la presidenza della Sancascianese calcio, che non ha molto gradito la sovrapposizione (pur avendo dato il suo assenso alla serata).
Quanto sarebbe stato bello se quella cena con i migranti fosse stata all'interno della stessa Festa del Volontariato sancascianese (dove fra l'altro alcuni ragazzi ospiti dell'ex Hotel Mary hanno prestato servizio in questi giorni).
Oppure un'appendice separata (ad esempio dopo l'ultimo giorno di Festa) ma, allo stesso tempo, inserita in quel contesto di associazioni sancascianesi che, peraltro, in questi mesi hanno dato la loro piena disponibilità a fare un percorso assieme ai migranti.
Personalmente la reputo, oltre che un'occasione persa, anche una caduta di stile da parte di chi ha tenuto separate le due cose.
E visto che non è stata una separazione casuale, mi chiedo anche… il perché. Ovviamente se qualcuno vorrà darmi (darci) una risposta, sarò ben lieto di accoglierla.
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