I circoli Arci, le case del popolo, sono (come tante realtà che arrivano da un passato glorioso) a una vera e propria svolta nella loro esistenza.
Talvolta per circoli che sono rimasti uguali a loro stessi per 30, 40, 50, 60 anni, il cambiamento è un osso molto duro da mordere.
Altre volte invece ci sono realtà (e sono molte), che nelle innegabili difficoltà quotidiane evolvono, si modificano, ce la mettono tutta per non essere… "solo" un bar.
Non crediamo di fare un torto a nessuno se prendiamo come esempio il circolo La Rampa di Tavarnelle: come questo ce ne sono altri, ma l'attualità della visita di alcuni dei suoi rappresentanti (presidente Anna Canocchi in testa) al presidente del Senato Pietro Grasso (clicca qui per leggere l'articolo) ce lo pone in evidenza.
Il circolo di piazza Matteotti ha sposato da anni una linea che accompagna la tradizione (bar, pizzeria, gioco delle carte, sala da ballo), a iniziative che guardano al futuro.
E' stato fra quelli che non hanno mai permesso l'ingresso delle famose macchinette "mangia-soldi" (le slot machines); ha installato i pannelli solari sul tetto.
Ha organizzato, negli anni, una serie di iniziative a favore di chi combatte in prima linea contro la mafia, in particolare le associazioni che coltivano le terre confiscate.
I volontari del circolo lo hanno sempre fatto in prima persona, "sporcandosi" le mani come si usa dire.
Ci piace pensare ai volontari di oggi, che portano avanti il bianco e nero del passato adeguandolo ai colori dei giorni nostri, come a una evoluzione (2.0) di quei volontari che negli anni '50 e '60 edificarono con le loro mani le case del popolo.
Allora fu una costruzione "fisica", oggi è una costruzione di "senso": una evoluzione delle case del popolo che, se ben guidata e governata, le farà sbarcare fresche come rose alle soglie… del futuro.
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