Il prossimo 4 dicembre sarà per molti, moltissimi, un normale venerdì: c'è che si preparerà al week end, chi inizierà a pensare alle feste di Natale… .
Non sarà un giorno qualunque, invece, per qualche centinaio di persone nel nostro territorio: lavoratori, le loro famiglie, sindacalisti, sindaci ed ex sindaci, assessori ed ex assessori, tecnici comunali che hanno seguito il lungo e difficile iter della "variante Laika".
Il 4 dicembre non sarà un giorno "normale" nemmeno per me, che giornalisticamente sono cresciuto (ho iniziato questo mestiere nel 2001) scrivendo della Laika.
Da quattordici anni ormai. Ho raccontato delle prime esigenze di nuovi spazi, le infinite polemiche sulla localizzazione, i dubbi, le certezze, le prese di posizione di istituzioni locali sempre compatte a fronte di istituzioni regionali che si sono compattate solo… a un certo punto.
Il 4 dicembre si "spengono" gli stabilimenti del Pontenuovo, nel comune di Tavarnelle, ed inizia il trasloco verso il nuovo stabilimento del Ponterotto, nel comune di San Casciano.
Poi verrà il giorno dell'avvio della produzione al Ponterotto (il 18 gennaio), poi quello del taglio del nastro ufficiale. Tutte date da segnarsi in rosso, per carità.
Ma quel 4 dicembre, quel venerdì come tanti altri, per me non lo sarà. Sarà un metaforico click, un interruttore che si spegne… per poi riaccendersi in un luogo migliore, più moderno, più sicuro. Per generare lavoro e futuro.
E' stato un percorso lungo, sfibrante. Il nuovo stabilimento è quasi finito. E' grande? Sì, certo. Si vede da lontano? Sì, certo. Per fortuna… aggiungo. L'ipotesi, per niente campata in aria, era che a un certo punto non lo si vedesse proprio… più.
L'altro giorno ero con i sindacati e l'Rsu davanti al suo ingresso: ci parlavano degli accordi su flessibilità e integrativi, sul fatto che 30 persone verranno stabilizzate (10 da tempo determinato a tempo indeterminato, 20 da interinali a tempo determinato) a breve.
Quel 4 dicembre sarà un nuovo inizio. Per chi ci ha creduto, per chi ha lottato, per chi ha occupato il consiglio comunale, per chi ha raccontato la "questione Laika".
Io, personalmente, non ho mai avuto dubbi e ho scelto fin da subito da quale parte stare.
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